Scheda n. 2673

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1711

Titolo

Risposta all’amor geloso / Cantata à Voce Sola con Violini / Del Sig.r Antonio Caldara

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Caldara, Antonio (1671c-1736)
possessore: Ruspoli, Francesco Maria (1672-1731)

Pubblicazione

[Roma : copia, 1711]

Descrizione fisica

C. 165-182v

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Caro Daliso mio è ver che gelosia. Cantata, Risposta all'amor geloso

Organico

Soprano, 2 violini e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: Allegro(sinfonia, fa maggiore, c/)
1.2: Ad.o(sinfonia, c)
1.3: Minuet, Presto(sinfonia, fa maggiore, 3/8)
2.1: (recitativo, c)
Caro Daliso mio, è ver che gelosia
3.1: Allegretta et appegiata alla francese(aria, re minore, 3/8)
Irene, Come il gel consuma il foco
4.1: (recitativo, c)
Irene, Se dunque ch'io creda
5.1: All.o(aria, si♭ maggiore, c/)
Irene, Quel bel foco che amore m'accese
6.1: (recitativo, c)
Irene, Che geloso tu viva
7.1: Allegretta, così, così(aria, fa maggiore, 12/8)
Irene, Il sospetto è quel che offende

Trascrizione del testo poetico

Caro Daliso mio
È ver che gelosia
Non offende la fé d’un alma amante,
anzi ben si comprende
Che spesso individibile compagna
Vive d’un vero amore
Ma sono ancor gemelli
La fredda gelosia l’empio sospetto
E questo allora benche spesso sia
Amica a un fido amor la gelosia,
Inimici può farli a poco poco
Com’esser sempre suol col gelo il foco.

Come il gel consuma il foco
Così strugge il foco il gelo.
Sì vorrei d’amore il foco
nel tuo cor sciolgliesse il gelo.

Se vuoi dunque ch’io credo
Che fedel mi sarai Daliso amato
Dileguar pur dal core
Ogni ombra menzognera di sospetto
Verso la fida tua costante Irene
E allor che a Tirsi parlo
Io le dirò che amore
Non per lui sento, ma per altro ogetto
E che Daliso è sol quel che mi piace,
E per te m’arde sol d’amor la face.

Quel bel foco che amore m’accese
Dentro il petto per Tirsi non è.
Son più forti quei Lacci che prese
Per legare il mio core da te.

Che geloso tu viva io mi contento
Poi che sdegnar non deggio
In te la gelosia
Se pur di te gelosa è l’alma mia;
E ben io mi rammento,
Che in qual primo momento
Che a me donasti, e a te diedi il mio core
Sperai che saria eterno il nostro amore;
Perche fra lor simili
Non sol sono in amar ma nel temere
Onde puoi pur mio bene
Spiegar di gelosia l’aspre tue pene
Perché vietarti esser di me geloso
Il mio cor non pretende
Il cor che solo il rio sospetto offende.

Il sospetto è quel che offende
Fido amor d’un alma amante
No’il timor di gelosia
Poiché allor quello la rende
Mentitrice et incostante
Infedel bugiarda è ria.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-MÜs - Münster - Santini-Bibliothek (in D-MUp)
fondo Santini
collocazione Sant.Hs.748.10

Scheda a cura di Magdalena Boschung
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