Scheda n. 247

Mortali o là che dite
Come sa giunger Dio chi vuol punire.
Ecco quel Absalone
Quale del suo fallir sia stato il fine
Sovra di quercia annosa
Appeso per lo crine
Con cui più volte seppe
Farsi Emulo del Sole, eccolo morto
Di tre lancie ferito,
Spettacolo infelice al Genitore
Posa per l’aria il suo commeso errore.

Qui nel fior de suoi verd’ anni
Quanto più regnar sperò;
Vaga sol di ciechi affanni
La fortuna congiurò.
Quanto dura in ciel Baleno
Gioia frale in terra sta;
Mentre appare il dì sereno
Cieca notte errando va.

Infelice Absalone
Dove ohimé giti son i fasti tuoi?
Dimmi quello non fosti
Che teco nel pensiero
Pensasti al Padre tuo rapir l’impero?
Misero oh quanto, oh quanto
Dalla speranza tua deluso sei,
S’anche ne tuoi trofei
L’esequie del tuo morir formi col sangue.

Così va così va
Chi folle non crede
Del mondo ai flagelli
Ahi tardo s’avvede;
Che gli astri rubbelli
In seno al gioire
Fulminanti tal hor sanno ferire.