Scheda n. 1374

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1760-1790

Titolo

Cessate omai cessate

Presentazione

Partitura

Legami a persone

Fa parte di

Cantate da Camera (n. 1373/1)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1760-1790]

Descrizione fisica

C.1-7v ; 180x250 mm

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Contralto e continuo

Repertori bibliografici

Bini 1995: n. 848, pp. 473-474

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Cessate omai cessate
2.1: (aria, sol maggiore, 3/8)
Il rigor del mio destino
3.1: (recitativo, c)
Lasso eppur è vero
4.1: (aria, mi minore, c)
Ha gran forza la bellezza
5.1: (recitativo, c)
Dunque stupor non sia

Trascrizione del testo poetico

Cessate omai cessate
Lingue del mio dolore
Sospiri ardenti
Mentre sol palesate
L’estremo del martirio ai sordi venti
E voi occhi dolenti
Fermate oh Dio fermate
Di formare col pianto ampi torrenti
Se per tenor del fato mio crudele
Al vostro lacrimar ridon le stelle.

Il rigor del mio destino
Cangerò con la mia morte
Mentre il cor fato indovino
Mi predice un’empia sorte.

Lasso e pur è vero
Che mentre il duol m’astringe
A detestar oh Dio chi m’è rubella
Un’amante pensiero
Nel cor mi dipinge
Lidia crudele si ma però bella
Fatalità di stella
Sono del viver mio l’ore ch’avanza
E pur nel suo bel volto
L’origine fatal de miei dolori
A mio dispetto ancor convien ch’adori.

Ha gran forza la bellezza
Per legar la libertà
De lo sdegno ad ogni assalto
D’ogni cor ben chè di smalto
Vittoriosa è la beltà.

Dunque di stupor non sia
Se porto nel mio cor tanta costanza
Che dolce anch’è l’amar senza speranza

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rama - Roma - Bibliomediateca Accademia Nazionale Santa Cecilia
fondo Fondo Mario
collocazione A.ms.3971.1

Scheda a cura di Maria Luisa Baroni
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