Scheda n. 7819

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1890-1896

Titolo

per Soprano. Cantata di D. Giovanni Nardelli [Piangea un dì Fileno]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Nardelli, Giovanni

Fa parte di

Pubblicazione

[Germania? : copia, 1890-1896]

Descrizione fisica

P. 236-244

Filigrana

Non rilevata

Note

Probabilmente copia della fonte D-B Mus.ms. 30212, n. 42, C. 97r-102r

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Bibliografia

Kümmerling 1970: p.342, no.152

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, si minore, c)
Piangea un dì Fileno addolorato
2.1: Aria allegra(aria, si minore, c)
Che mi val ch'adoro o Dio
3.1: (recitativo, c)
Ah ch’il dubioso core
4.1: Aria allegra(aria, si minore, c)
Vaga dea che vuoi bearmi
5.1: (recitativo, c)
Ma che un bacio è poco per ismorzar
6.1: (aria, fa♯ minore, 12/8)
Ferma i vanni o mio pensiero
7.1: (recitativo, c)
E chi troppo s’inalza ha sempre poi
8.1: (aria, fa♯ minore, 12/8)
Vil pensier che voi da me?
9.1: Largo(aria, fa♯ minore, 3/4)
Fermatevi qui
10.1: (recitativo, c)
Così tra speme e timore

Trascrizione del testo poetico

Piangea un dì Fileno addolatrato
Benché benigno fato
Lo sforzava ad amar pietosa Dea
E fra l’ombre più folte
D’una notte serena
Per sollievo alla pena
Ch’il tormento più volte
Immerso nei sospiri
Così all’aria sfogò i suoi martiri.

Che mi val ch’adoro o Dio
Sì leggiadra deità.
Se poi teme il cor ch’è mio,
Finga amarmi e poi chi sa.

Ah ch’il dubioso core
Senza pengo d’amor non crede amore.

Vaga dea che vuoi bearmi!
Dammi un bacio per pietà.
Se lo nieghi per tormentarmi
Dirò ben ch’è crudeltà.

Ma che un bacio è poco per ismorzar,
O ciel, un sì gran foco.

Ferma i vanni, o mio pensiero
che tropp’alto ergesti il volo.
Che ben spesso cade al suolo
Chi si mostra sì leggero.

E chi troppo s’inalza ha sempre poi
D’Icaro pronti i precipizi suoi.

Vil pensier che vuoi da me?
S’io languisco, s’io mi moro
La beltà che tanto adoro
Può negarmi un dì mercè.

Fermatevi qui
O dure mie pene
Ch’il caro mio bene
Può dirmi di sì.

Così tra speme e timore
Si librava il suo core
Quando pregò i mesti suoi sospiri
Narrassero alla bella i suoi martiri.

Paese

Germania

Lingua

Italiano

Segnatura

B-Bc - Bruxelles - Conservatoire Royal, Bibliothèque
collocazione 15153.56

Scheda a cura di Manuela dell’Olio e Giuseppe Migliore
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