Scheda n. 6340

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1710 e il 1740

Titolo

Cantata a voce sola di soprano / del Sig:re Alesandro Cavaliere Scarlatti : Cinque cantate a voce sola del Cav.e Alessandro Scarlatti Sigismondo Archiv.

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)
possessore: Sigismondo, Giuseppe (1739-1826)

Fa parte di

Pubblicazione

[Napoli : copia, 1711-1740]

Descrizione fisica

1 partitura (c. 78-81)

Filigrana

Non rilevata

Note

La cantata era parte della collezione di Giuseppe Sigismondo, acquisita dalla biblioteca del Conservatorio nel 1827; una cartulazione errata è barrata e sostituita da una a matita; sul frontespizio della cantata è presente il numero 1 relativo alla posizione della cantata nel suo manoscritto originario; a carta 81r attribuzione del testo poetico "Borrelli verba misit".

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Nel centro oscuro di spelonca erbosa
2.1: Lento(aria, la minore, c)
Mio cor tu sei tradito
3.1: (recitativo, c)
Giurò costanza e fede
4.1: Andante(aria, sol minore, 2/2)
Se adorai un bel sembiante

Trascrizione del testo poetico

Nel centro oscuro di spelonca erbosa
Cui freggiavano intorno etre e corinti
Al selvaggio fragor d’un rivo algente
La tradita Mitilde in questi accenti
Sfogava del suo cor gl’aspri tormenti:

Mio cor tu sei tradito
E amar ti veggio ancora
Chi al duol t’abbandonò.
Lo stral che t’ha ferito
Fà troppa ria dimora
Nel sen che già impiagò.

Giurò costanza e fede
L’incostante infedel, spergiuro Eurillo
Disse così, che pria veduto avrei
Del ciel su l’alta mole
Privo di raggi il sole,
Senza fiorir mai più colline e valli
Mancar ruggiade al suolo, al mar coralli
Che di costanza e fede
Negar all’amor mio giusta mercede.
Or già che ingannatore
Mi tradì, mi lasciò per altro oggetto
Fugga Amor dal mio petto,
Arda adusto ogni campo,
Cessi il lucido lampo,
Al Pianeta maggior ch’il ciel indora
Manchino gemme al mar, stille all’aurora.

Se adorai un bel sembiante
Fu voler di quella stella
Che dà legge ad ogni cor.
Ma quel volto ch’è incostante
Smorza in seno la facella
Che m’accese il Dio d’Amor.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione Cantate 261 (=34.5.10).14

Scheda a cura di Giulia Giovani
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