Tipo record
Scheda inferiore
Tipo documento
Musica manoscritta
Data
Data incerta, tra il 1700 e il 1710
Titolo
Amante che ricusa conforto
Presentazione
Fa parte di
Redazione
Copia
Filigrana
Non rilevata
Note
Il testo si trova anche in Parte terza, p. 112 con alcune varianti poetiche.
Titolo uniforme
Non consolatemi ch'io più m'affanno. Forma non specificata
Bibliografia
Trascrizione del testo poetico
Non consolatemi ch’io più m’affanno,
I ristori
Fan maggiori
Le cagioni del mio danno,
Dite ch’io pianga, che goderò
Fate ch’io mora, che viverò;
Chi confortar mi vuol, non mi conforti,
A chi dispera, anco lo scampo è morte.
Misera, so ben io
Perché tanto mi dolgo;
Tacito in me rivolgo
L’alto principio, ch’il mio duol cagiona;
Gran tempesta ho nel cuor, ma non risuona.
Ahi sol a me son note
Le mie procelle e sol desio, che Cloto
Plachi il turbine ignoto
Con involarmi a quest’odiosa vita
Aita è sol, il non donarmi aita.
Lasciatemi sommersa
Ne’ miei profondi pianti,
Datemi questi vanti
D’aver vinta la morte almen tacendo
È parte di trofeo tacer morendo.
Paese
Italia
Lingua
Italiano
Segnatura
I-Rn - Roma - Biblioteca Nazionale Centrale
collocazione 204.3.B.12.183
collocazione 204.3.B.12.183
Scheda a cura di Nadia Amendola