Tipo record
Scheda inferiore
Tipo documento
Musica manoscritta
Data
Data certa, 1740
Titolo
Cantata: 14: Che sia lontan l’arciero
Presentazione
Partitura
Legami a persone
autore incerto: Porsile, Giuseppe (1680-1750)
Fa parte di
Redazione
[S.l. : copia, 1740]
Descrizione fisica
8 p. (114-121) ; 225x305 mm
Filigrana
Non rilevata
Note
Varie indicazioni agogiche nel corso del brano.
Titolo uniforme
Che sia lontan l'arciero. Cantata
Organico
Soprano e continuo
Descrizione analitica
1.1: (recitativo, c)
Che sia lontan l’arciero
Che sia lontan l’arciero
2.1: Amoroso(aria, la maggiore, c)
Lontananza qual vede ch’io peno
Lontananza qual vede ch’io peno
3.1: (recitativo, c)
E chi sostiene in vita
E chi sostiene in vita
4.1: Larghetto(aria, la maggiore, 3/8)
Se ben lontananza
Se ben lontananza
Trascrizione del testo poetico
Che sia lontan l’arciero
Dell’interno mio strale
Non rende men severo
Ma fa più crudo e tormentoso il male
Che sol più la virtute
Di lei che mi piagò darmi salute.
Lontananza qual vede ch’io peno
Ch’io non ami già mai non sarà.
E di tante ferite c’ho in seno
Ne pur una sanarne potrà.
E chi sostiene in vita
La mia dolente e abbandonata salma
Da quel momento oh Dio
Che partì l’idol mio
Senza core restai senz’alma
E l’una e l’altra seco
Il mio bene si porta
Io tutta in lui vivendo in me son morta.
Se ben lontananza
Di vita sì bella
Crudele mi priva
Rimango pur viva
Per opra d’amor.
Che fa la sostanza
Unita all’affetto
Le veci nel petto
Dell’anima quella
E questo del cor.
Paese
Italia
Lingua
Italiano
Segnatura
B-Bc - Bruxelles - Conservatoire Royal, Bibliothèque
collocazione 15155/1.14
collocazione 15155/1.14
Scheda a cura di Nadia Amendola