Record num. 8428

Bibliographic level

Constituent unit

Type of record

Handwritten music

Date

Uncertain date, 1764-1810

Title

Cantata a voce sola Lontananza | Del Signor Domenico Sarri nell’an[no] [Mesto lasso e ramingo]

Music format

Full score

Linked names

composer: Sarro, Domenico Natale (1679-1744)

Publication

s.l. : copia, 1674-1810]

Physical description

146r-153r

Watermark

Not recorded

Notes

In fase di rilegatura i bordi delle carte sono stati uniformati indiscriminatamente facendo saltare nel caso specifico la data che era riportata nel frontespizio, subito dopo il nome del compositore.

Uniform title

Mesto lasso e ramingo. Cantata, Lontananza

Scoring

Soprano e continuo

Bibliographic repertories

Gialdroni 1988: p. 200, n. 54
Maccavino 2006: p. 88, n. 34

Analytical description

1.1: (recitativo, C)
S, Mesto lasso e ramingo
2.1: Adagio(aria, do minore, 3/4)
S, Sembro scoglio in questo soglio
3.1: (recitativo, C)
S, Peno, piango e sospiro
4.1: (aria, sol minore, 12/8)
S, Pietà languente imploro
5.1: (recitativo, C)
S, Dame che pretendete
6.1: (aria, si♭ maggiore, C)
S, Mio perfido fato

Poetical text transcription

Mesto lasso e ramingo
Quasi un’ombra vagante
Seguendo del destin l’empio tenore
Taciturno e solingo
Sospesi il passo errante
Di questo scoglio alpestre al muto errore
Ma che prò che mi vale
Di questa rupe il solitario speco
Se porto sempre meco
Il tiranno vigor d’ira fatale
Anzi spietato il ciel
Mentre conforto anelo a danno mio
Tutti gli sdegni aduna
Di barbaro vigor d’empia fortuna.

Sembro scoglio in questo scoglio
Insassito dal tormento
Ma capace di dolor
È il mio fato tutto orgoglio
È di scoglio al mio lamento
Ma costante nel rigor.

Penso piango e sospiro
Tremante afflitto e roco
Al rauco sussurar di venti e d’onde
Le stelle il cielo invoco
E dall’etereo giro
Ogn’astro mi risponde
Con lingua d’acutissime saette
D’atro veleno infette
E invece di ristoro al cor mi sento
Più pene più ferite più tormenti.

Pietà languente imploro
E desta irato il fato
Più dure le sventure a tormentarmi.
Ogn’or penando io moro
E vibra il ciel crudel
Gli strati più letali a saettarmi.

Da me che pretendete
Rio destin crudo fato iniqua sorte
Se morto mi volete
Trovate voi la più penosa morte
Ma vivendo morire
Da tiranno martire ogn’or percosso
Sorte fato destino ahi che non posso.

Mio perfido fato
Mia stella rubella
Di me che sarà
Destino spietato
Fierissima sorte
O morte o pietà.

Country

Italy

Language

Italian

Shelfmark

I-NT - Noto - Biblioteca Comunale Principe di Villadorata
collection Altieri
shelfmark Vol. 36.34

Record by Nicolò Maccavino
Last modified: