Record num. 6592

Bibliographic level

Monograph

Type of record

Handwritten music

Date

Uncertain date, 1748-1759

Title

Didone abbandonata | Componimento Dramatico di Ermelinda Talea | Pastorella Arcade. | la Musica è di Giovanni Alberto Ristori | Dresda 1748.

Music format

Full score

Linked names

composer: Ristori,Giovanni Alberto (1692-1753)
poet: Walpurgis, Maria Antonia (1724-1780)
copyist: Kremmler, Johann George (1697c-1759)

Publication

[S.l. : copia, 1748-1759]

Physical description

1 Partitura (20 c. con paginazione da 1 a 40) ; obl. 230x300 mm

Watermark

Not recorded

Notes

Volume con copertine e dorso in similpelle marrone. La prima e la quarta copertina presentano una cornice a impressione dorata e riccamente decorata. Al centro della prima copertina in caratteri dorati il titolo «DIDONE | ABBANDONATA.» Sul verso del primo risguardo, in basso a destra, una segnatura barrata (B697) che si riferisce alla vecchia segnatura in uso presso la biblioteca di provenienza del manoscritto (Königliche Privat-Musikaliensammlung, Dresda). La paginazione inizia dal frontespizio da cui si rileva anche il titolo completo. In basso al centro del frontespizio due timbri della biblioteca e in basso a sinistra la nuova segnatura in uso (Mus.2455-L-3). In basso a destra l’indicazione «Dresda 1748» sembra di mano diversa del copista. Seguono al frontespizio 39 pagine di musica a 10 pentagrammi aperti con numerazione a centro pagina in basso da 2 a 40. «Didone abbandonata» è catalogata con numero d’opus MenR 144 secondo la catalogazione tematica di Rudolf Mengelberg (fonte RISM).

Uniform title

Dunque il perfido Enea. Cantata, Didone abbandonata

Scoring

Soprano, 2 violini, viola e continuo

Bibliographic repertories

Bibliography

Analytical description

1.1: Marcia(introduzione strumentale, do maggiore, c)
2.1: (recitativo, do maggiore, c)
Dunque il perfido Enea
3.1: Lento(aria, sol maggiore, c)
Quante volte in dolci accenti
4.1: (recitativo, sol minore, c)
Ma qual raggio mi scorge
5.1: Allegro(aria, do maggiore, c)
Contro di te sdegnati

Poetical text transcription

Dunque il perfido Enea
Si disponea a partir? Quel core indegno,
Non curando del ciel il giusto sdegno,
Della giurata fè non si rammenta;
E per cercare altrove
Un Impero sognato
Chi tanto l’adorò fugge l’ingrato?
Barbaro e che ti feci?
Profugo in questi lidi a render vieni
I giorni miei funesti?
Ti ricevo in Cartago
Ad onta della dea,
Che vuol la tua rovina;
Il mio regno, il mio core io t’assicuro;
Per esserti fedele
Jarba rifiuto e tu (ne ti confondi)
A tanti doni miei così rispondi.

Quante volte in dolci accenti
Mi giurasti amor costante
E dicesti: un fido amante
Non avrai al par di me.
Or non curi i miei lamenti,
Mi feristi e m’abbandoni
Ah! Che questa è de’ miei doni
Troppo barbara mercè.

Ma qual raggio mi scorge
A penetrar nel vero!
Ahi! Veggo alfin, pur veggio,
Che m’ingannò quell’empio.
Mai non mi amò, lo finse
Per aver agio a proseguir costante
L’iniquo suo disegno.
Perfido! In quel momento
Che mi giuravi fedeltà col labbro
Col cor tu mi tessevi il tradimento.
E ben: va pure, ingrato,
Va pur ma vedi prima
Qual crudel sagrifizio,
Ben degno del tuo core, or si prepara.
Mira, mira o sleal le fiamme ardenti
Di mia morte ministre.
Tu le accendesti, iniquo,
Tu il ferro mi recasti
Ch’ora mi vibro in seno. Il tuo fallace,
Il tuo spergiuro cor mi dà la morte,
Ma non sperar mai pace,
Che l’ombra mia tradita
Turbartela saprà.
Se al morir mio tu serbi asciutto il ciglio
Non avrai tal costanza al tuo periglio
L’Onda, il Cielo, la Terra
Vendicarmi sapranno. I neri abissi
Vedrai per scempio tuo, perfido, aprirsi,
S’aggireranno in te le furie intorno,
Nè per te splenderà più lieto il giorno.

Contro di te sdegnati
Il Ciel, l’Abisso il Mar
Sapranno vendicar i torti miei
E nel rigor dei Fati
Ti pentirai talor,
Ma saran sordi ognor gli offesi dei.

Web resources

Country

Germany

Language

Italian

Shelfmark

D-Dl - Dresden - Sächsische Landesbibliothek - Staats-, und Universitätsbibliothek
shelfmark Mus.2455-I-2

Record by Giuseppe Migliore
Last modified: