Record num. 4624

Bibliographic level

Constituent unit

Type of record

Handwritten music

Date

Uncertain date, btw. 1640 and 1660

Title

Non è ver che lontananza

Music format

Full score

Linked names

Is part of

[Composizioni vocali da camera] (record n. 4289.23)

Publication

Copia

Physical description

C. 101v-107

Watermark

Not recorded

Notes

Il Refrain 1.1 è ripreso dopo 2.1 e dopo 4.1.

Uniform title

Scoring

Soprano e continuo

Analytical description

1.1: (refrain, sol minore, 3)
Non è ver che lontananza
2.1: (aria, sol minore, c-3)
Mi costrinsero le stelle
3.1: (recitativo, c)
Com'esser può che in cener si converta
4.1: (aria, fa maggiore, 3)
Nobil cor che s'innamora

Poetical text transcription

Non è ver che lontananza
Di Cupido estingue il foco,
Arde sempre in ogni loco
se lo nutre la costanza.

P.a
Mi costrinsero le stelle
A lasciar il patrio lito
A lasciar le luci belle
Per cui porto il cor ferito.
Pur mille e mille
Calde faville
Crescon sempre
All’ardor mio
Cieco oblio
In un petto gentil non ha possanza.

Non è ver che lontananza
Di Cupido estingue il foco,
Arde sempre in ogni loco
se lo nutre la costanza.

2.a
Com’esser può ch’in cener si converta
D’amor la ricca face
Se quell’imago bella
Che l’accese nel seno
Si porta all’alma impressa.
Ascoltatemi amanti
La lontananza no ma il fiero sdegno
O l’empia infedeltade
Quel sembiante scancella
A cui giurate di servir costanti.

Nobil cor che s’innamora
Chiude eterna
La fiamma entro il suo petto
Mira estinto il caro oggetto
E la face serba ancora.
Arde Dido e tanto adora
Fredda polve il suo consorte
Che il sentiero
Nel seno apre alla morte
Perché il barbaro germano
D’abbatter la sua fede ogn’hor s’avanza.

Non è ver che lontananza
Di Cupido estingua il foco
Arde sempre in ogni loco
Se lo nutre la costanza.

Country

Italy

Language

Italian

Shelfmark

I-GR - Grottaferrata - Biblioteca Statale del Monumento Nazionale di Grottaferrata
shelfmark Crypt. it. 2.23

Record by Teresa M. Gialdroni
Last modified: