Scheda n. 1695

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1640-1660

Titolo

Sig:r Cesti A 3 / [Venti turbini procelle]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Cesti, Antonio [Pietro] (1623-1669)

Fa parte di

Cantate da camera (n. 1397/10)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1640-1660]

Descrizione fisica

C. 88v-106

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano, contralto, basso e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (aria-refrain, la minore, c)
Venti turbini procelle
%F-4@c 4-,2A,,4A/8-6x{'C,BA'C,BA}8.xG6xF4E/
2.1: (aria, mi minore, c)
B, Su con orrido furore
3.1: (aria, mi minore, 3/2)
B, Non pavento né dell'onde
4.1: (aria, c)
Tutti s’armino di sdegno
5.1: (aria, 3/2)
Naufragante più che mai sarò costante
6.1: (aria, c)
Su fremete
7.1: (aria-refrain, c)
Venti turbini procelli
8.1: (recitativo, c)
Così prendea coraggio
9.1: (aria, re minore, c-3)
Tu che naufrago t’aggiri
10.1: (arioso, c-3/2)
E con petto magnanimo et invitto
11.1: (terzetto, la minore, 3/2)
Tra scogli d’affanni

Trascrizione del testo poetico

Venti turbini procelle
Miei nemici giurati
Su venite tutti armati
Combattetemi pur nel mar rubelle
Sarà di me quel che vorran le stelle.

Su con orrido furore
Risvegliato Austro crudele
Ammantando il ciel d’orrore
Muova guerra alle mie vele.

Non pavento
Né dell’onde
Né del vento
Che se dal fato
E’ destinato
Che la mia nave
Ritorni grave
Con merce d’oro
Ogni naufragio mio sarà un tesoro.

Tutti s’armino di sdegno
Quanti mostri in seno asconde
Il profondo umido regno
Per sommergermi nell’onde.

Naufragante
Più che mai sarò sarò costante
Che se dal fato
E’ destinato
Che la mia nave
Ritorni grave
Con merce d’oro
Ogni naufragio mio sarà un tesoro.

Su fremete
Oltraggiate il curvo abete
Con percosse ogn’hor novelle.

Venti turbini procelle
Miei nemici giurati
Su venite tutti armati
Combattetemi pur nel mar rubelle
Sarà di me quel che vorran le stelle.

[S]
Così prendea coraggio
Tra gl’influssi del mar nocchiero ardito
E fatto all’or spedito
Dalla furia de venti il suo viaggio
Trasse gloria e vantaggio
Dall’ingiurie del pelago fremente
E con fato clemente
Nel punto che parea nell’onde assorto
Dalla tempesta fu gettato al porto.

[A]
Tu che naufrago t’aggiri
Con merce di virtù nel mar di corte
Combattuto dalla sorte
Perché pavido sospiri.
Se rabbiosa invidia freme
Su la prora di tua speme
Se fiere tempeste
Di lingue moleste
Fanno guerra al tuo pensiero
Volgi l’occhio al tuo nocchiero.

E con petto magnanimo et invitto
Dà tuoi naufragi ancor spera profitto.

A 3
Tra scogli d’affanni
Tra sirti d’inganni
Non perder l’ardire
Che s’a gioire
T’haveranno eletto gli astri
Saranno tue venture anco i disastri.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rsc - Roma - Biblioteca del Conservatorio "S. Cecilia"
fondo Orsini
collocazione G.Mss. 390.10

Scheda a cura di Elisabetta Fardelli
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