Scheda n. 9838

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1710 e il 1740

Titolo

Arrigoni / N. 4 / Lucrezia romana

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Arrigoni, Carlo (1697-1744)

Fa parte di

Cantate da camera (n. 9833/4)

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

P. 34-44

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Di scellerato padre. Cantata, Lucrezia romana

Organico

Contralto e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Di scellerato padre iniquo figlio
2.1: Andante(aria, la minore, 3/4)
Sposo l’offeso onore
3.1: (recitativo, c)
Tal pria si lagna e poi commuove
4.1: Allegro(aria, sol minore, c/)
Se fabra è di tua sorte

Trascrizione del testo poetico

Di scellerato padre iniquo figlio
Roma non ti dié cuna e non il latte
La romulea pietosa altera lupa
L’armene solitudini e le caspie
Sol t’allattar per mia vergogna e danno
Anzi che in seno a Flegetonte ond’hanno
E Giustizia e Pietà perpetuo esiglio
Per mia vergogna sol Sesto nascesti
Di scellerato Padre iniquo figlio.

Sposo l’offeso onore
Alla vendetta irrita
A fulminare un empio
Padre l’amor t’invita
Risvegl’in voi ‘l furore
L’esempio ch’io vi do.
In questo seno or lacero
Di Sesto l’orma ch’ei vi lasciò.

Tal pria si lagna e poi commuove
All’ira lo sposo il genitore
L’infelice Lucrezia cui rese infame
Sol desio d’onore.
Ecco già stringe ‘l ferro
Ecco già il colpo avventa
L’eroina del Lazio e il Lazio in morte
Con questi sensi invita a miglior sorte.
Roma già manco e questo aperto seno
Mentre il periodo di mia vita chiude
E dei Tarquini la baldanza atterra
E alla tua libertà la via disserra.

Se fabra è di tua sorte
O mia felice morte
O mio felice error
A te la mia ferita
La libertà gradita
A me rende l’onor.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

B-Bc - Bruxelles - Conservatoire Royal, Bibliothèque
collocazione 15326.4

Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni
Ultima modifica: