Scheda n. 9835

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1710 e il 1740

Titolo

Cantata / N. 5 [Qualor io vi passeggio]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

Fa parte di

Cantate da camera (n. 9833/5)

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

P. 46-55

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Qualor io vi passeggio
2.1: Adagio(aria, do minore, 3/4)
Le pallide viole
3.1: (recitativo, c)
Dolc’era un tempo al fonte
4.1: Allegro ma non presto(aria, fa minore, 2/4)
Finché non torni

Trascrizione del testo poetico

Qualor io vi passeggio
Vedove del mio sole
Un dì fiorite collinette amene
Troppo oh Dio mi sovviene
Quanto perdeste voi quant’io perdei
E divo sospirando
Ah che il partir di lei tutto ha cangiato.
Orrido sembra il prato
Torbido il fonte e scoloriti i fiori
Da che lontana è Clori
L’aura l’erbe le piante il bosco i rivi
Belli non son perché di lei son privi.

Le pallide viole
Da che lasciolle sole il mio tesoro
Non fanno più decoro al colle al prato
Più languide e più smorte
Si mostran di mia sorte
Compagne e del mio fato.

Dolc’era un tempo al fonte
Bagnar le belle labbra
Col cristallino umore
Fortunato quel fiore
Cui toccato era in sorte
Cader per quella bianca man di latte
E se le membra intatte
Riposava talor sulla fresch’erba
Quell’altera e superba
Scordando allor l’oltraggio
Più lieta s’inalzava
E le belle gentili orme baciava.
Or che farete mai
Prive di quei bei rai
Per cui foste al cor mio
Più liete e più serene
O collinette amene?

Finché non torni
L’amato tesoro
Non hanno ristoro
Le piante le fronde
Né ai fiori né all’onde
Più pace non v’ha.
Ma l’alma mia
Se afflitta più sia
Lo dica d’amore
Chi prova nel core
La ria crudeltà.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

B-Bc - Bruxelles - Conservatoire Royal, Bibliothèque
collocazione 15326.5

Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni
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