Scheda n. 9474

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1630-1670

Titolo

Del Sig. Ant. Fran. Tenaglia [Non si dà il caso mai]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Tenaglia, Antonio Francesco (1612c-1672)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1630-1670]

Descrizione fisica

C.157-170v

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (arioso, c)
Non si dà il caso mai se non in me
2.1: (aria, 3/2)
Di Tessaglia in su la via
2.2: (aria, 3/2)
Contro il Vento innamorato
3.1: (recitativo, c)
Seguir a Dafne crudele
4.1: (recitativo, 3/4)
Donna tanto crudel già mai non è
5.1: (recitativo, c)
Suole in barbaro lido
6.1: (recitativo-arioso, c)
Ma del Trace disperato
7.1: (arioso, 3/4)
Raddoppia il laccio e più rinforza il nodo

Trascrizione del testo poetico

Non si dà il caso mai se non in me
Che per beltà crudele
Sorda a le mie querele
Io peni ogn’hor senza sperar mercè.

Di Tessaglia in su la via
Pianse Apollo e sospirò
Per la bella fuggitiva
Che da lui già s’involò.

Contro il Vento innamorato
Sempre Orinthia incrudelì
Onde poi sul tergo alato
Egli un giorno la rapì.

Se a seguir Dafne crudele
Mosse in vano il sol le piante
Se adorò Borea fedele
D’empia Orinthia il fier sembiante
Io per Donna più incostante
Per più rigida beltà
Senza mai sperar pietà
Vivo ahi lasso afflitto Amante
Che di Fillide ch’adoro
Se dall’Indo andasse al Moro.

Donna tanto crudel già mai non è
Non si dà il caso mai se non in me.

Suole in barbaro lido
Contro misera turba incatenata
Con voglia dispietata
Feroce incrudelir il Trace infido
Pria con sferza rubella
Ogn’hor più fiero e crudo
A la captiva plebe il petto ignudo
Batte percuote lacera e flagella
Ch’a l’iterate e rigide percosse
Con echi miserabili e dolenti
Dalla pietà commosse
S’odono rimbombar l’onde correnti
Poi con legge tiranna
Al remo ogn’un condanna
Acciò poscia anhelanti all’opre usate
Con vigilie sudate
Vietando ai stanchi lumi ogni riposo
Flagellino di Teti il tergo ondoso
E pur gl’empi Ottomanni
Al popolo servile
Per variar di sorte o volger d’anni
Per ricatto o mercede
Scioglion tal hor dalle catene il piede.

Ma del Trace disperato
Più severa tirannia
Usa ogn’hor la donna mia
Che col fulmine adirato
D’uno sguardo incrudelito
Doppo havermi incenerito
Sempre all’avvinto cor con fiero modo

Raddoppia il laccio e più rinforza il nodo
E tra barbare ritorte
Giura ogn’hor ch’insino a morte
Vuole ch’io porti incatenato il piè
Non si dà il caso mai se non in me.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

B-Bc - Bruxelles - Conservatoire Royal, Bibliothèque
collocazione 24092.19

Scheda a cura di Margherita Marocco
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