Scheda n. 9405

Io non posso lasciar d’adorarti
Se non moro pupille adorate
Anzi spero pur anco d’amarvi
Degl’Elisi tra l’ombre beate.

A voi del viver mio tutta si deve
La magggior gloria [a] voi,
Alla più dolce vita
Che mai goder si possa
Rinascer mi facesti
È ver vivea ma d’un viver commune
Ad ogn’alma che spira aure vitali
Ma gl’incendi fatali
Che in me destò vostro sereno ardore
Hanno stillata al core
Più distinta e più rara
Felicità di vita. Hor dunque io deggio
l’aure che spiro a voi care pupille
Né mai se pria non moro
Estinguervi potran le mie faville.

Prima in ciel vedrassi il mare
O nel mar le stelle chiare
Che il mio cor non v’ami più.
S’io mi vivo per amarvi
Morirò pria di lasciarvi
Nella dolce schaivitù.

Troppo troppo mi preggio
Dell’alta sorte a cui
Vostro favor vostra virtù vi trasse
Mi sceglieste a una vita
Troppo beata et io
Tutti gl’affetti miei deggio a un tal dono
vostro fui, vostro sono
E lo sarò sin c’avrò core in seno
Ma vi sovenga almeno
Che se il vostro bel raggio
Ottener non dovea
Fede minor di quest’ond’io n’adoro
Pur anco la mia fede
Meritar non potea minor bellezza
Della vostra per cui mi struggo e moro.

S’eterna sarà
Per voi la mia fé
Sia tale per me
La vostra pietà.
Mi diede la vita
Il vostro splendore
Et hor per l’amore
Più dolce sarà