Scheda n. 9063

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1735

Titolo

N. 5 / Lasciami solo in pene / Cantata à Voce Sola di Soprano / del Sig.r Francesco / Mancini

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Mancini, Francesco (1672–1737)

Fa parte di

Cantate da camera (n. 9055/5)

Pubblicazione

[Napoli? : copia, 1700-1735]

Descrizione fisica

C. 21-28

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Wright 1975: p. 363, n. 105

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, do maggiore, c)
Lasciami solo in pene
2.1: (aria, la minore, 12/8)
Del tuo dolore
3.1: (recitativo, do maggiore, c)
Che mi giovò fedele
4.1: (aria, la minore, 3/4)
Giungerà quel dì funesto

Trascrizione del testo poetico

Lasciami solo in pene
Mio deluso pensier che mi dai morte
Lasciami solo oh Dio
A lagrimar de l’amor mio la sorte
E se l’Idolo mio
Ingrato a la mia fede
Mi niegò la mercede
Che potea meritar la mia costanza
Con l’empia rimembranza
Del suo crudo rigore
Mentre del viver mio l’ore son corte
Lasciami solo in pene
Mio deluso pensier che mi dai morte.

Del tuo dolore
Sperar mercè
Povero core
È vanità.
Se una tiranna
Priva di fé
Crudel t’inganna
Senza pietà.

Che mi giovò fedele
Ai sguardi, ai cenni, ai detti
Servir con puri affetti
Che mi valse adorare
Sol d’un candido seno il vivo latte
Se fra le nevi intatte
Di quel gelido petto
S’estinse poi del cieco Dio la face
Ma già privo di pace
Ah che vaneggio oh Dio
Se già Idolo mio
Tutte le mie speranze
In mar di fieri affanni ho rese assorte
Lasciami solo in pene
Mio deluso pensier che mi dai morte.

Giungerà quel dì funesto
In cui l’alma spirerò
E morendo all’or vedrò
Lagrimar chi mi tradì
E già spento all’or ch’io resto
Da suoi lumi per pietà
Il mio ben distillerà
L’empio cor che mi schernì.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.3.33 [olim Cantate 28].5

Scheda a cura di Giulio Amandorla
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