Scheda n. 9048

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1730

Titolo

Cantata del Sig.r Bened.o Marcello [Occhi, del viver mio dolci sostegni]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Marcello, Benedetto Giacomo (1686-1739)

Fa parte di

Cantate (n. 8256/12)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1700-1730]

Descrizione fisica

C. 44-47

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, la maggiore, c)
Occhi, del viver mio dolci sostegni
2.1: (aria, la maggiore, c)
Per voi vivo vivo sì
3.1: (recitativo, la maggiore, c)
Nella fatal necessità d’amarvi
4.1: (aria, la maggiore, 3/8)
Voi siete troppo belle

Trascrizione del testo poetico

Occhi, del viver mio dolci sostegni
Pure fonti di foco onde deriva
L’ardor che l’alma mia consuma e sface
In voi tutta sen giace
Delle vicende mie la stabil sorte
Voi qual’ora di morte
Funesti influssi a me girar volete
Con un guardo crudel farlo potete
E quando men severe
Render anco bramate
Del mio destin le tempre
Sta nel vostro bel ciglio
Ad un lampo sereno il farlo sempre.
Da voi l’alma che langue
Alle proprie agonie tragge i ristori
Ma da voi pur de’ miei fatali ardori
Alimento han le fiamme, esca gli incendi
Ond’io ne i sempre cari
Benché diversi effetti
Di di vostra alta virtù tu non vedo ancora
occhi se per voi viva o per voi mora.

Per voi vivo vivo sì
Quando girate
Dolce un guardo
Al mio languire
Per voi moro, moro sì.
Quando spietate
siete o luci se voi fate
La mia vita e ‘lmio morire.

Nella fatal necessità d’amarvi,
Benché tra vita e morte
Sempre l’anima mia stiasi languendo
Pur l’adorarvi intendo
Quanto adorarsi ponno
Occhi sempre amorosi e sempre cari
Siatemi pur avari
Di quei più dolci e più soavi sguardi
onde premiar si suole
D’amante cor la salda e pura fede,
Ch’il mio amor già non cede
A pena, che per voi morto lo voglia
Anzi della sua doglia
v’asconderanno i lumi
Se pur v’è grave il testimon del pianto
Havremo un’egual vanto
Voi pupille adorate
Di beltà senza pari e di fierezza
Io d’impari costanza e di fermezza.

Voi siete troppo belle
Per no’ dovervi amar
Care pupille
Saran per voi mie stelle
Eterni gl’ardor miei
Le mie faville.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.3.29 [olim Cantate 186].12

Scheda a cura di Chiara De Marchi
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