Record details

back   new search  

Record number 8650

Bibliographic levelConstituent unit
Document typeHandwritten music
DateUncertain date,
ComposerPorpora, Nicola (1686-1768)
LyricistMetastasio, Pietro (1698-1782)
OwnerCapece Minutolo, Clotilde
TitleCantata Terza
Musical presentationFull score
Publication
Physical descriptionP. 32-46 [c. 17-24] ; 220x280. Watermark: not registered.
Uniform titleTirsi chiamare a nome. Cantata
Medium of performance1V,1str.: S,bc
Bibliographic repertoriesSBN: MSM0081342 external link
Bibliography
Analytical description1.1: Recitativo (Recitativo, c; S,bc)
S: Tirsi chiamare a nome
2.1: Affettuoso (Aria, la minore, c; S,bc)
S: Se in amor che sia vicino
3.1: Recitativo (Recitativo, c; S,bc)
S: Si si benché l'aspetto d'empia morte
4.1: Allegro (Aria, sol maggiore, c; S,bc)
S: So ben che la speranza
Is part of12 cantate per voce sola di soprano di Nicola Porpora (record n. 8616)
Poetical text transcriptionTirsi chiamare a nome
Ecco da me imparate oh specchio o sassi
Tirsi che altrove i passi
Volge da me lontano
E forse infido arde
Ai rai d’altro volto, in altro lido
Con sparte inculte chiome
Tinta d’atro pallor, molle di pianto
Chiamo l’empio che fugge e non m’ascolta
Quinci, e quindi rivolta,
La pupilla si ferma, e non la mira;
E l’alma che sospira
Dal duol già vinta, e affaticata e stanca
Tirsi oh Dio chiede, e langue, e manca.

Se in amor che sia vicino
Fedeltà si cerca invano
In amor che sia lontano
Ritrovarla è vanità.
E pur vuole il mio destino
Lusingando il mio timore
Che in lontan crudele amore
Pietà cerchi e fedeltà.

Si, si, benché l’aspetto
D’empia morte e crudel mi s’appresenti,
Gli estremi tormenti
Alleggiar mi convien in lontananza
L’egro sguardo volgendo alla speranza
Questa par che m’additi
Tirsi, che a me ritorna, e che mi dice ,
Fui misero, infelice
Cara da te lontano oscuro e cieco
Fu sempre il dì per me; ma sempre meco
Venne di pura fe’ la gloria e il vanto
Torna dunque alle gioie, e asciuga il pianto.

So ben che la speranza
In fronte a chi s’adora
Bella la frode ancora
Fa spesso divenir.
Ma se purché la speme
Lusinga la costanza,
D’un cor che sempre teme
Vicino il suo morir.
 Document image 
CountryItaly
LanguageItalian
ShelfmarkI-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
6.3.4(3) [olim Cantata 233(2)(3)]

   Record by Katia Allegro