Scheda n. 8351

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1700 e il 1710

Titolo

Della mia più sfortunata

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Marcello, Benedetto Giacomo (1686-1739)

Fa parte di

Pubblicazione

[S.l.] : copia]

Descrizione fisica

1 partitura (c. 46v-50v) ; 225x307

Filigrana

Note

Seconda cantata, per soprano solo, del fascicolo "Cantate / da Camera / del N.H. Benedetto Marcello".

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: Adagio(aria, la maggiore, c)
Della mia più sfortunata
2.1: (recitativo, c)
Fu pur fatale, oh Dio
3.1: Lento(aria, la maggiore, 3/8)
Cento cori aver vorrei

Trascrizione del testo poetico

Della mia più sfortunata
In amor alma non v’è,
Perché piange tormentata
Per un core senza fé. (Da Capo)

Fu pur fatale, oh Dio!
Quel momento a quest’alma in cui s’accese
A vostri rai, bellissime pupille.
Delle vostre faville
Sperai ch’esser dovesse
Vital l’incendio e amabile l’ardore
Quando di Fille il core
Fiamma eguale per me sentito havesse.
Ma troppo fu diverso
Dal creder mio quel lusinghiero affetto
Sin che dentro al mio petto
Tutti vibrò i suoi dardi e in pace io tolsi
Le catene a soffrir che a me già diede:
Finse costanza e fede,
Ma, oh Dio, che appena vide
Ch’io già piú non potea
Scuoter il duro laccio onde m’avvinse,
Che tutte tosto estinse
L’accese fiamme ond’io,
Che dentro al petto mio
Per adorarvi, o lumi, il cor ho fisso,
Pria morir m’ho prefisso
Che sia per me un momento
In me l’ardor che da voi nacque spento.

Cento cori aver vorrei
Per più amarvi, o luci belle,
Ché un sol core è troppo poco.
E più alme bramerei
Per capir, mie vaghe stelle,
Tutto tutto il vostro foco.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-BRc - Brescia - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "L. Marenzio"
fondo prezioso
collocazione 1-A-11.7

Scheda a cura di Marco Bizzarini
Ultima modifica: