Scheda n. 816

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1750-1800

Titolo

[Hor che lungi son io dal mio bel foco]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)

Fa parte di

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1750-1800]

Descrizione fisica

C. 31v-34r

Filigrana

Non rilevata

Note

Var. A: Aria conclusiva: Portatevi ad Irene

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Hor che lungi son io dal mio bel foco
@c 4-'4.A''8E'F6ED/'8BB''xCD4xCC/
2.1: Moderato(aria, sol minore, c)
Un tormento così fiero
3.1: (recitativo, c)
Mie luci sventurate
4.1: (aria, la minore, 3/8)
Ite ad Irene

Trascrizione del testo poetico

Hor che lungi son’io dal mio bel foco
Sento più ardor che quando gl’era appresso
Ah mentre a me concesso
Fu l’ardor de begl’occhi aver presente
L’aure soave e spesso
De le dolci parole era il ristoro
A la mia fiamma ardente
Ma poi ch’ella è partita
Il solo ardor non il ristor mi giunge
Che il mal ch’io provo ed il rimedio è lunge.

Un tormento così fiero
Dimmi tu bendato arciero
Quando mai finir dovrà.
Ah! che morte sol m’avanza
Se in sì cruda lontananza
L’alma mia viver non sa.

Mie luci sventurate
Se a veder non giungete
La lontana beltade
Per cui forse piangete
Fate cader le lagrime a torrenti
Su quest’acque correnti
Che almeno andranno a lei
Prima che al mare sia pronto
Il lagrimare ove il vedere è tardo
E giunga il pianto ove non giunga il guardo.

Ite ad Irene
Lagrime amare
Che per pietade
Delle mie pene
Forse verrà

Ditele allora
Che al rimirare
Sue luci amate
Quest’alma ognora
Lieta vivrà.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Baf - Bologna - Archivio-Biblioteca dell'Accademia Filarmonica
fondo FA1
collocazione 1417.8

Scheda a cura di Raffaele Deluca
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