Scheda n. 8110

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1660 e il 1690

Titolo

Mortalmente ferito alla sua vita

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Savioni, Mario (1606/8-1685)
autore del testo per musica: Benigni, Domenico (1596-1653)

Pubblicazione

[Roma], copia, seconda metà del 17° secolo

Descrizione fisica

C. 67r-76v

Filigrana

Non rilevata

Note

Capolettera ornato. Titolo dall'incipit testuale. Nell’indice a carta 4v: Lam.o Mortalmente ferito [Musica] Del Sig.re Mario Savione [Poesia] Del Sig.re Dom.co Benigni. I protagonisti della cantata sono Zerbino e Isabella, la cui vicenda è tratta dall’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto.

Titolo uniforme

Mortalmente ferito. Cantata lamento

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (arietta, do minore, 3/4)
Mortalmente ferito
2.1: (arietta, do minore, 3/4)
Isabella da’i lumi
3.1: (arietta, do minore, 3/4)
Dover di cavaliero
4.1: (arietta, do minore, 3/4)
Contro furor che pugna
5.1: (arietta, do minore, 3/4)
Su le soglie di morte
6.1: (arietta, do minore, 3/4)
Ma l’alma sbigottita
7.1: (recitativo-arioso, C)
Non più, non più sospiri
8.1: (arietta, do minore, 3/4)
Isabella, mia Diva
8.1: (arietta, do minore, 3/4)
Isabella, mia Diva
9.1: (arietta, do minore, 3/4)
Isabella, cor mio
10.1: (arioso, do minore, C)
Qui dal mortal suo velo
11.1: (aria, do minore, 3/4)
Hor va, misero amante

Trascrizione del testo poetico

Mortalmente ferito,
Alla sua Diva a canto,
Zerbino tramortito
Giace tra ‘l sangue e l pianto.

Isabella da’i lumi
Versa lagrime amare
Ma le piaghe son fiumi
Che fan di sangue un mare.

Dover di cavaliero
Armò al campion la mano
Ma d’un tartaro fiero
L’ira lo stese al piano.

Contro furor che pugna
Ferocemente in campo
Tal hor non trova scampo
Virtù che ‘l ferro impugna.

Su le soglie di morte,
Scolorito il sembiante,
Scherzo d’iniqua sorte
Giace immoto l’amante.

Ma l’alma sbigottita
Al pianto d’Isabella
Richiamata a la vita
Flebil così favella.

Non più, non più sospiri,
Isabella, non più,
Stringi al dolore il freno.
Io non sento i martiri
Perché ti moro in seno,
Perché tanto dolore?
Io no non t’abbandono,
Teco resta il mio core
Il cor ch’havesti in dono.

Isabella, mia Diva,
Prendi in pegno mia fede
Amor che mi ti diede
Farà che teco Io viva.

Isabella, cor mio,
Vita, gioia, tesoro,
Non posso più, mi moro,
Rimanti in pace, a dio.

Qui dal mortal suo velo
L’anima il volo sciolse
E per pietà si dolse
L’aria, la terra e ‘l cielo.
E qui la misera donzella,
L’infelice Isabella,
Lacerando le chiome
Chiamò Zerbin per nome e tramortì.

Hor va', misero amante,
Nell’amor tuo costante
Piangi, sospira, adora.
Ahi che strugge brev’hora
Quant’amor fabricò gioie e contenti
Su gl’usci del piacer stanno i tormenti.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Bc - Bologna - Museo internazionale e Biblioteca della musica
collocazione V.289.5

Scheda a cura di Sébastien Guillot-Genton
Ultima modifica: