Scheda n. 8076

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1695

Titolo

Ombre chimeriche

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Mancini, Francesco (1672–1737)

Fa parte di

Pubblicazione

[Napoli : copia], 1695]

Descrizione fisica

C. 39r-50v ; 210-270 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Titolo dall’incipit testuale.

Titolo uniforme

Ombre chimeriche. Cantata

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

URFM: Ombre chimeriche

Descrizione analitica

1.1: (aria, re minore, c)
Ombre chimeriche
2.1: (recitativo-arioso, c)
Amo, che dissi, adoro
3.1: (arioso, fa maggiore, c 3/4)
D’un nobil capriccio
4.1: (recitativo-arioso, c)
Almen così di gelosia
5.1: (aria, fa maggiore, c 3/8)
Deh pensieri, che credete
6.1: (recitativo-arioso, c)
Chiamo la vita mia

Trascrizione del testo poetico

Ombre chimeriche che delirando
Su gl’impossibili gite volando,
Che da stelle tropp’alte hoggi cadrete,

D’un frenetico amante
I paradossi udite,
Voi che ridete sì ma compatite
E s’il pensiero dure imprese aspira
O che febre ha nel core un che delira.

Amo, che dissi, adoro
D’un’ignota bellezza idolo vagho
Che da capricci miei trasse l’immago;
Povero mio ritratto
Ha ridotto a fallir l’originale
Su matti pensieri all’ospidale.

D’un nobil capriccio,
D’un cor stravagante
L’humor non si biasmi
Che son bell’in amor
Anco i fantasmi.

Almen così
Di gelosia non moro
S’in aria è il mio tesoro
E se tal’hora a la neve
Del volto il guardo muovo
Liquefatta la trovo.
Ha il riso in bocca
E la fortuna infida
Dubbito che di me con lei si rida
Senza nume idolatro
Il cor tradito,
Senza strale el ferito
M’ha vinto amor senz’armi
Ha saputo ferir né può sanarmi.

Io piango e mi consolo
E senz’altro parlar
M’intendo solo;
Maledico il mio ben che non è mio
E la mia bella immagine innocente
Vien’a torto accusata e no si sente
Per non darmi sospetto
Mentre dalli occhi altrui
Viene nascosto dal mio pensiero
Fa vagheggiarsi appena
Vedeste mai più matto di catena?

Deh pensieri, che credete,
Ch’io mi sia camaleonte
Mentre d’aria mi pascete;
Così vuol l’altrui fierezza
Ch’io tradito da un bel volto
Mi figuro una bellezza.
Non pretenda pena alcuna
Con sembianze disperate
D’avvilir la mia fortuna.

Chiamo la vita mia
Né mi risponde
Se tal hor me la sogno
De le vigilie mie più mi vergogno
El folletto d’amore
Con incanti fallaci
Mi ingombra mentr’un fantasma
M’innamoro d’un ombra
Favellando con lei
Discorro meco
Son di me stesso un’eco
Io parlo ed io m’ascolto
Matto è chi parla e chi m’intende è stolto.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione Cantate 182 (olim 33.3.22).4

Scheda a cura di Ivano Bettin
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