Scheda n. 8056

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1660-1680

Titolo

Secondo del lo Capetano Seo sco [!]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

autore incerto: Farina, Antonio (sec. 17.)
copista: Chiusi, Antonio

Fa parte di

Pubblicazione

[Roma : copia di Antonio Chiusi, 1660-1680]

Descrizione fisica

1 partitura (c. 117r-129v)

Filigrana

Non rilevata

Note

Tit. dall’intitolazione difficilmente decifrabile; cartulazione moderna; vuote le c. 130r-130v; in I-Nc presenti alcune fonti concordanti attribuite ad Antonio Farina (cfr. scheda 4808 e scheda 5274); per il copista v. Bibliografia

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (recitativo-arioso, c)
Là dei sassi latini
2.1: (aria-refrain, re minore, c)
Ecco il fin di tuoi deliri
2.2: (aria, c)
Alle piaghe alle ferite
3.1: (aria, re minore, 3/4)
No pensiero mensognero
4.1: (aria, re minore, c)
Moribonda mia speranza
5.1: (recitativo, c)
Va pur misero intanto
6.1: (aria, 3/2)
Ma col tuo piangere
7.1: (aria, c)
Adorabili catene
8.1: (refrain, c)
Ecco il fin di tuoi deliri
8.2: (refrain, c)
Alle piaghe alle ferite

Trascrizione del testo poetico

Là dei sassi latini
Dove l’alte memorie il Tebro inonda
Tirsi pria di partire
Anzi pria di morire
Così piangea sull’adorata sponda
E con lacrime amare
Rendea l’acqua di un fiume acqua del mare.

Ecco il fin di tuoi deliri
Moribonda mia speranza
Vanne in grembo di lontananza
A dar gli ultimi sospiri.

Alle piaghe alle ferite
Chi salute lontananza
In te sperò
Quanto o quanto s’ingannò
Che d’amor l’aurato strale
Quando fere da lunge e più mortale.

No pensiero mensognero
Non hai balsami per me
All’estremo dei martiri.
Esclamar solo m’avanza.

Moribonda mia speranza
Ecco il fin de’ tuoi deliri
Vanne in grembo a lontananza
A dar gl’ultimi sospiri.

Va pur misero intanto
Privo d’ogni conforto ai tuoi dolori
Piangi parti e poi mori.

Ma col tuo piangere
Non sperar frangere
Tua dura sorte
Per te l’istesso è lontananza e morte.

Adorabili catene
Cari amplessi del mio bene
Pria che stampi orme romite
Deh gradite
Che io partendo che io morendo
Una volta per sempre ancor vi miri.

Ecco il fin de’ tuoi deliri
Moribonda mia speranza
Vanne in grembo a lontananza
A dar gli ultimi sospiri.

Alle piaghe alle ferite
Chi salute, o lontananza,
In te sperò
Quant’o quanto s’ingannò,
Che d’amor l’aurato strale
Quando fere da lungi è più mortale.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rc - Roma - Biblioteca Casanatense
fondo Baini
collocazione Ms. 2471.9

Scheda a cura di Manuel Carassai e Giacomo Sciommeri
Ultima modifica: