Scheda n. 7369

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1764-1810

Titolo

Alessandro Scarlatti [Per un vago desire]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

C. 7r-11r

Filigrana

Non rilevata

Note

Alla c.7r: Alessandro Scarlatti

Titolo uniforme

Per un vago desire. Cantata, La lezione di musica

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Maccavino 2006: pp. 80-81, n. 2,
Rostirolla 1972: p. 462, n. 499

Bibliografia

Hanley 1963: n. 547, pp. 388-389

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
S, Per un vago desire
2.1: (aria, fa♯ minore, c)
S, Tirsi ti pentirai
3.1: (recitativo, c)
S, S'avvidde [!], s'avvidde Tirsi allor
4.1: (arioso, 3/4)
S, Che sia soda, soda
5.1: (recitativo, c)
S, E non esca mai di tono
6.1: (aria, mi minore, C 12/8)
S, Mi fa morir, morir mi fa
7.1: (recitativo, c)
S, Disse, e così poi egli seguì
8.1: Lento(aria, sol minore, c)
S, Un sospiro, oh Dio!
9.1: (recitativo, c)
S, Qui Tirsi innamorato

Trascrizione del testo poetico

Per un vago desire
Tirsi a Clori insegnò musica un dì
E s’udiva tra lor parlar così
Questo è un do questo è un re
Questo un mi questo è un fa
Questo è un sol questo è un la
Quando ascender si dee
Allora questo la si muta in re
Quando al basso si va
Allora questo re si muta in la.
Sulla prima lectione
Tirsi a Clori insegnò la mutazione
Allor dissi io ridendo
Insegni o folle Tirsi in tali accenti
A Clori tua ch’è donna i cangiamenti.

Tirsi ti pentirai
Ma forse non potrai
Poi rimediarci più
Se un giorno Clori a te
Già mancherà di fè
Dirà che Amor la sforza
E l’insegnasti tu.

S’avvidde Tirsi allor del proprio errore
Mutò favella e disse in tal tenore
Senti mia Clori senti
I pregi della voce questi sono
Che sia soda e non esca mai di tono
Com’è pregio d’un core
L’esser costante e non cangiare Amore
Indi per iscoprir l’alte sue pene
Così cantava all’adorato bene.

Mi fa morir quel guardo tuo gentil
Dov’io m’accendo ognor di qua di là
Tento fuggir l’ardor per non morire
Ma se quel occhio o Dio
Si volge al guardo mio la sol mi rendo.

Disse e così poi egli seguì
Questa nota che è qui
Si tiene una battuta e l’altre poi
Tutte si corron presto ed il lor nome
Clori se vuoi saper si chiaman crome
Questi segni che miri
Sono tutti sospiri.

Un sospiro o Dio perché
Clori mia sperar non può
Il mio amor e la mia fè.
Qui Tirsi innamorato
Fissò le luci al sen di Clori bella
E perdè la favella
Oppresso dal dolor mesto si giacque
Pria sospirò poi tacque.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-NT - Noto - Biblioteca Comunale Principe di Villadorata
fondo Altieri
collocazione Vol. 36.2

Scheda a cura di Nicolò Maccavino
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