Scheda n. 7118

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1831

Titolo

Lontan dall’idol mio

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)
possessore: Pisani, Pietro (1761-1837; Barone)

Fa parte di

Pubblicazione

[S.l. : copia], 1831]

Descrizione fisica

P. 65-73

Filigrana

Note

Presente a p. 65 - oltre al timbro riquadrato nero R. COLLEGIO DI MUSICA (ripetuto su tutte le pagine dispari ad eccezione della p. 331) - il piccolo timbro rotondo marrone con inscritta la parola BIBLIOTECA e lungo il contorno del cerchio una stella e la dicitura CONSERVATORIO DI MUSICA "VINCENZO BELLINI" - PALERMO che si ritrova anche alle pp. 13, 17, 49, 53, 77, 330; alle pp. 66-69 un’altra mano ha aggiunto con un un diverso inchiostro dei bemolli alla partitura; alle pp. 71 e 72 tutte le occorrenze nel testo poetico della parola "quando" sono state corrette d’altra mano e con altro inchiostro in "quanto" (v. immagini).

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Hanley 1963: pp. 300-301
Rostirolla 1972: p. 442

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
S, Lontan dall'idol mio
%C-1$bB@c '2D''b2E+/8E8E8E8D!'4B!f/4-8Gb8A4A8A8G/
2.1: Ad[agi]o(aria, si♭ maggiore, c 3/8)
S, Egro che langue di sete ardente
3.1: (recitativo, c)
S, E come di te privo
4.1: (aria, sol minore, 12/8)
S, Quando [!] contento ancor

Trascrizione del testo poetico

Lontan dall’idol mio
Mi tormenta un desio
Di riveder le sue pupille care
S’inaspriscon le piaghe
Del ferito mio core
E imprestarmi in amore
L’adorata sembianza agli occhi audaci
Fà ch’io mi strugga in pianti
De la bella Amarille io lungi sono
E parmi haverla appresso
Sempre con lei raggiono
Ma torno in me stesso
E infelice m’avveggio
Che Amarilli sta lungi e ch’io vaneggio.

Egro che langue di sete ardente
Mentre presente si finge un rio
Rende più fiero l’interno ardor
Arso d’amore sospiro anch’io
E mentre accanto mi fingo il bene
Crescon le pene a questo cor.

E come di te privo
Caro nume terreno
Posso o no venir meno o restar vivo?
Gioia del petto mio
Che fai, dove sei tu, dove son io?

Quando [!] contento ancor
Godrebbe questo cor
Di tornarti a veder e poi morire.
Solo la tua beltà
Ogn’hor pensando va
E tragge dal pensier crudo martire.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-PLcon - Palermo - Biblioteca del Conservatorio di Musica "Vincenzo Bellini"
fondo Pisani
collocazione Arm. I Pis. 2.6

Scheda a cura di Irene Scalia
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