Scheda n. 6939

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1750

Titolo

Cantata del Sig:re Baron D’Astorga

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Astorga, Emanuele d’ (1680-1757)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1700-1750]

Descrizione fisica

P. 11-17[18] ; 215 x 280 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Esistono fonti della stessa cantata in altre tonalità: oltre al pezzo in la minore qui schedato, Karen S. Ladd (cfr. repertori bibliografici in questa pagina) riporta anche D-Dl Mus. 2360-K-1 in sol minore e B-Bc 15.155 in si minore.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Ladd 1982: Scheda n. 7, pp. 228-229

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, la minore, c)
Amor amor vincesti [chiusura del recitativo in sol maggiore]
2.1: Affettuoso(aria, sol maggiore, 3/4)
Alfin vincesti [Parte B: Se non scherzavi, sol maggiore, 3/4]
3.1: (recitativo, mi minore, c)
Incauto cor dovevi [chiusura del recitativo in la minore]
4.1: (aria, la minore, 3/8)
Or non giova più sperar [Parte B: Soffri pur d’amor le pene, la minore, 3/8, chiusura della parte in mi maggiore]

Trascrizione del testo poetico

Amor vincesti ho già perduto il core
Il cor che già disciolto
Da’ lacci rei di servitù crudele
In libertà godea tranquilla pace
Il cor che di tua face
L’ardor più non temea che indifferente
Mirava in un bel volto
O vezzose lusinghe
O superbi rigori
Il cor oh Dio che doppo lungo esiglio
M’era tornato in sen non è più mio.

Alfin vincesti
Tiranno amore
Povero core
Alfin perdesti
La libertà
Se non scherzavi
Col Nume arciero
Or non saresti
Suo prigioniero
E non dovresti
Cercar pietà
Alfin vincesti…

Incauto cor dovevi
Quando la bella Irene
A noi si fe’ presente
Guardigno [sic] rimaner nel petto ascoso
Ma tu poco geloso
Della tua libertà salisti agl’occhi
Per contemplar da presso
Quel bel sembiante in cui
Il fior d’ogni beltà si vede accolto
Quando amor che nel volto
Di colei se ne sta per suo costume
Vedendoti a quel lume
Attonito e smarrito
Da quelle vaghe luci
Ti scagliò un fiero dardo indi dell’oro
Del biondo crin formò quella catena
Che avvinto ora ti tien con tanta pena.

Or non giova più sperar
Di tornar in libertà
Soffri pur d’amor le pene
Che fuggir da sue catene
Impossibile sarà
Or non giova più sperar…

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

B-Bc - Bruxelles - Conservatoire Royal, Bibliothèque
collocazione 563.2

Scheda a cura di Giacomo Sances
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