Scheda n. 6507

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1740

Titolo

O de regni di Dite, Eumenidi spietate

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1700-1740]

Descrizione fisica

P. 13-20

Filigrana

Non rilevata

Note

Tit. da indice

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Hanley 1963: p. 353, n. 487

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, fa minore, c)
O de Regni di Dite Eumenidi spietate
2.1: (aria, fa minore, c)
Se il mio cor disperato
3.1: (recitativo-arioso, c)
Offrire a un idol cieco
4.1: (recitativo-arioso, c)
Dunque armate gl'artigli
5.1: (recitativo, c)
Mentre indarno arrotate
6.1: (aria cavata, 3/2)
Non v'è morte più ria ch'amare i mostri.

Trascrizione del testo poetico

O de Regni di dite
Eumenidi spietate empie Megere
Dell’Erimanto o fere
A lacerarmi a darmi morte uscite

Se il mio cor disperato
Vi invita su correte
Quest’alma a ferir
Perché almeno è più dolce martir
Ch’esser schiavo d’amor perder la vita.

Offrire a un idol cieco
Su le conche degli occhi un mar di pianto
Sempre il duolo haver meco
Nudrir le furie in seno a un mostro accanto
Tenere i passi ad inchinarlo immoti
E non trovar pietà ma sol rigore
E lo dica chi l prova
Se pena si trova
Di questa peggiore.

Dunque armate gl’artigli
Le fauci aprite a divorarmi il core
Se martire d’Amore
Corro contento ad incontrar perigli
Ma no raffrenate gli sdegni tiranni
E solo lasciate ch’io soffra più affanni

Mentre indarno arrotate
Per trucidarmi il sen le zanne ei rostri
Se fra morti infinite

Non v’è morte più ria ch’amare i mostri.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

B-Bc - Bruxelles - Conservatoire Royal, Bibliothèque
collocazione 670.2

Scheda a cura di Ludovico Peroni
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