Scheda n. 6468

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1660-1700

Titolo

Là dove il mar con molli labra ogn’hora / Del S.r Abb. Faggilla

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Fagilla Orazio Antonio (fine XVII secolo)

Fa parte di

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1660-1700]

Descrizione fisica

C. 7-14v

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, sol minore, c)
Là dove il mar con molli labra ogn’hora
2.1: (arietta, sol minore, 3)
Non ho lingua a dir che moro
3.1: (recitativo, c)
Alle timide voci in quelle sponde
4.1: (aria, do minore, 6/8-c-3)
Le pupille del vago mio amore
5.1: (recitativo-arioso, c)
Volea più dir ma la sua bella intanto
6.1: (aria, sol minore, 3)
Basta un cenno a far cadere

Trascrizione del testo poetico

Là dove il mar con molli labra ogn’hora
Bacia di Pausillipo il seno adorno
A far più vago il giorno
Lilla il cielo d’Amor stanza e dimora.
Spesso con quelle arene
Celindo l’infelice
Numera le sue pene e così dice:

Non ho lingua a dir che moro
A colei che mi piagò
Nutro in sen aspro martoro
E pietà chieder non so.

Alle timide voci in quelle sponde
Eco sola risponde
E con grato furore
Replica ardir e core
All’hor fatto più audace
Per trovar qualche pace
Senza nomar colei che lo ferì
La dipinse così:

Le pupille del vago mio amore
Son due mori che schiavo mi fero
Son due soli vestiti di nero
Che mi portan incendio nel core.

Nelle guance vezzose
Ha li gigli e le rose
E le perl’e rubini
Risplendon della bocca in sui confini.

Spira gratie se ride
e parland’incatena
se si turba m’uccide
E mi ravviva poi se si serena.
Dal mar nasce il suo nome
E ben dovea esser così
Se par d’Amor la dea.

Volea più dir ma la sua bella intanto
Ch’il tutto udito havea gli ruppe il canto
Più volte al sen lo strinse e lo baciò
E poi così cantò:

Basta un cenno a far cadere
Bella donna ne i lacci d’Amore
Se vicino rimira il piacere
Cade subit’un fragile core.
E chi senza parlar spera pietà
Si strugga s’uccida che mai l’havrà.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione Cantate 50 olim 33.5.38 deinde Arie 63.2

Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni
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