Scheda n. 6334

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1710 e il 1740

Titolo

Raccolta di cantate / del Cavalier D. Aless.o Scarlatti

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)
possessore: Sigismondo, Giuseppe (1739-1826)

Fa parte di

Pubblicazione

[Napoli : copia, 1711-1740]

Descrizione fisica

1 partitura (c. 29-40)

Filigrana

Non rilevata

Note

La cantata era parte della collezione di Giuseppe Sigismondo, acquisita dalla biblioteca del Conservatorio nel 1827.

Titolo uniforme

Organico

Soprano, 2 violini e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: Largo(sinfonia, re maggiore, c)
2.1: (recitativo, c)
Hor che di Febo ascosi
3.1: Grave(aria, re maggiore, c)
Cara notte che i furti giocondi
4.1: (recitativo, c)
Ma chi m'addita oh Dio
5.1: Allegro(aria, fa maggiore, c)
Sì sì non dormite
6.1: (recitativo, c)
Quindi da' vostri sguardi il mio martoro
7.1: Andante grave(aria, do minore, 3/8)
Vago fior ch'in notte algente
8.1: (recitativo, c)
Ma no riposa oh bella
9.1: Adagio(aria, re maggiore, 3/4)
Dormite, posate

Trascrizione del testo poetico

Hor che di Febo ascosi
Stanno in sen d’Anfitrite i rai splendenti
Non fia stupor se negl’altrui riposi
Con sonori concenti
Vò temprando il mio duolo
Ch’è proprio d’un amante
Fra’ solitari orrori
Spiegar del core i più secreti amori.

Cara notte che i furti giocondi
Degl’amanti benigna ricopri
Ben puoi tu quei diletti ch’ascondi
Numerar con le stelle che scopri.

Ma chi m’addita oh Dio
Del bell’Idolo mio
Fra quest’ombre notturne il viso adorno?
Voi sol potete il giorno
Recar se vi destate, occhi ridenti,
S’avete eguale al sole i raggi ardenti.

Sì sì non dormite
Pupille amorose
Ch’il vostro splendore
Dà vita a quest’alma
E bruggia il mio core
Con faci gradite,
Con fiamme di rose.

Quindi da’ vostri sguardi il mio martoro
Gode in mezzo ai sospir dolce ristoro.

Vago fior ch’in notte algente
Languir freddo in terra suole,
Sol risorge all’or che sente
Riscaldarsi ai rai del sole.

Ma no riposa oh bella
Ch’anche dormendo ascolterai mie pene
E fra notturne scene,
Con accesa favella,
Saprà mostrarti il mio trafitto core
Divenuto fantasma il Dio d’Amore.

Dormite, posate
Pupille adorate
In placido oblio,
Dorma il vostro furor ch’io parto, addio.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione Cantate 261 (=34.5.10).8

Scheda a cura di Giulia Giovani
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