Scheda n. 6265

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1720

Titolo

Cantata del Sig. r Alessandro Scarlatti

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)

Fa parte di

Cantate (n. 6233/4)

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

1 partitura (c.25r-32v) ; 206x274 mm

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, C)
S, E quando mai cessate
2.1: Largo A tempo lento(aria, re minore, C)
S, Cosumate a stille a stille
3.1: (recitativo, C)
S, Ah che non è bastante un mar di pianto
4.1: Tempo giusto(aria, la minore, C)
S, Vieni morte affretta il giorno

Trascrizione del testo poetico

E quando mai cessate
Di tormentar quest’alma
Rimembranze spietate
Troppo barbare siete
O lasciatemi in pace o m’uccidete
Clori non è più mia
Amor il fato altrui
La diede in sorte già
Più non v’è speranza ingiusto è amarla
E vano conservar fede e costanza
Traditi i miei pensier
Ite lungi d’amor così parlate

Consumate a stille a stille
Mie pupille questo core
Perché mai del mio morire
Folle amor non abbia il vanto
Mi dia morte questo pianto
O m’uccida il mio dolor.

Ah che non è bastante un mar di pianto
A smorzar quell’ardore
Che serba un cor nel core
E per virtude o tirannia d’amore
Incendio tal non basta
A incenerir quest’alma a darmi morte
Crudo fato empia sorte
A tanti miei martir
Deh vi placate e quando
Mai cessate di tormentar quest’alma
Rimembranze spietate.

Vieni morte affretta il giorno
Che m’involi a tant’affanno
E poi fia ch’al bel sembiante
Nudo spirto ed’ombra errate
Mi raggiri a lei d’intorno
Così alfin di vincer spero
Il destino mio tiranno

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-PLcon - Palermo - Biblioteca del Conservatorio di Musica "Vincenzo Bellini"
fondo Pisani
collocazione Arm. I Pis. 7.4

Scheda a cura di Fortunata Prinzivalli
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