Scheda n. 623

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1640-1660

Titolo

Dunque degl’horti miei frutti maturi; del sig.r Jacomo Cariss.mi

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Carissimi, Giacomo (1605-1674)

Fa parte di

[Cantate] (n. 568/12)

Pubblicazione

[Roma : copia, 1640-1660]

Descrizione fisica

1 partitura (10 c., num. 65-74v)

Filigrana

Non rilevata

Note

Indicazione ’Aria’ in corrispondenza del verso "In amor perder l’amante"

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Sartori - Manusardi - Bianchi 1975: P-Lett. D, Cart. II-N. 10

Descrizione analitica

1.1: (recitativo-arioso, c)
S, Dunque degl'horti miei frutti maturi
%C-1$bB@c 2-'8G6GG8GA/4BBB8B''C/4DD'B8BB/4GG6-GAB8.C'6F/4 AA
2.1: (aria, sol minore, 3/2)
S, No no mio cor non brama

Trascrizione del testo poetico

Dunque degl’orti miei frutti maturi
Oggi crudele abbandonar ti piace
Dunque la nostra pace
Con affetti immaturi
Bellezza acerba ad ammorzar sen viene?
Corteggiatemi o pene
Accorrete tormenti
Ma non togliete a me ch’io mi lamenti
Medicina del cor sono i sospiri
Balsamo salutar nasce dal pianto
Forse avverrà ch’intanto ammorzi il pianto
Mio foco d’amore
E vi rechi salute il mio dolore
Ma che vagliono i pianti
Legge iniqua d’amanti
Vuol sopra morti accumular cipressi
Pretende il mio crudele
Ambisce l’infedele
Vedermi a piedi suoi vittima e sangue
Et a raion il vede
Che viver non poss’io
S’ho perduto il cor mio
Dunque deggio morire
Perché son troppo amante
E’l crudo e l’incostante
Reo della morte mia dovrà gioire.
da sentenza sì ingiusta amor m’appello
Moia moia il rubello
Il Ciel già non consente
Che pera un innocente
Vibri dal terzo ciel Venere irata
Contro del traditor fulmin di sdegno
Se resta invendicata
La follia degl’amanti
In breve io spero
Veder di Cipro a vacillar l’Impero
Se per monte scosceso
Moverà l’infedele
Smarriti i passi
Nuovo Vesuvio acceso
A danni suoi vadan rotando i passi
Se per campi di Sete
Spalmerà curvo pino
Con procelle mortali austri inquieti
faccino al traditor tomba il camino
E la salma volgar dal mar sconvolta
Sovra il lido african restin sconvolta
Ma che dico ah che parlo
Forsennato nel duolo il core oppresso
Dell’ira sì ma delirando egl’ama.

No no mio cor non brama
Ciò ch’ardita la lingua
A torto va espresso
Viva pure il mio bene
Io per lui sol rivivo
Torni il [mio] fuggitivo
Non più voglio vendetta
Oblio lo scorno
Chiede sol per mercede il suo ritorno.
In amor perder l’Amante
E’ il maggior d’ogni tormento
Ma l’acquisto dell’errante
E’l maggior d’ogni contento
Per far lieti i nostri giorni
Fugga dunque e poi ritorni.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rsc - Roma - Biblioteca del Conservatorio "S. Cecilia"
collocazione G Ms 885.12

Scheda a cura di Tiziana Affortunato
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