Scheda n. 6176

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1750-1831

Titolo

Cantata del Sig:r Alessandro Scarlatti

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)

Fa parte di

Pubblicazione

[S.l. : copia, 18° sec.]

Descrizione fisica

PP. 140-159

Filigrana

Filigrana costituita dalle lettere FP (Rilevata alle pagine 149, 157 )

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Hanley 1963: 293, n.379
Rostirolla 1972: 440, n.346

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Leandro, anima mia
%C-1@c 4-8-'8A''8D8D8-'8A/''4E4E8-4G6F6E
2.1: (aria, do maggiore, c)
Non mi togliete il bene
3.1: (recitativo, c)
Vieni Leandro, vieni
4.1: (aria, mi minore, 3/8)
La speranza dice al core
5.1: (recitativo, c)
Così tra se parlava
6.1: (aria, la minore, c)
Di donna amante il core

Trascrizione del testo poetico

Leandro, anima mia, Ero t’attende.
Da una doppia passione
Agitata è quest’alma e impaziente
Il tuo venir desìa.
Ma di quell’onda via
Teme il periglio ancor che ti sovrasta
Nel trapassare l’Ellesponto a nuoto.
Questo timor troppo il mio cor contrasta,
Non so più che bramare,
Se tu non vieni io moro.
Periglioso è il venire
Resta, vieni, no, mio dubbioso pensier
Ma chi t’intende Leandro,
Leandro, anima mia, Ero t’attende.

Non mi togliete il bene
O voi onde del mar,
Siate propizi, o venti,
A chi porta i contenti,
A me che su l’Arene
L’Alma sto per spirar.

Vieni Leandro, vieni
A consolar chi d’ogni spasso è priva,
Che una nobil Donzella
Diporto altro non ha Che solo amare.
Tu puoi l’ore passare
Tra musici concenti e fra Sirene,
Or nelle valli amene
Di fugace animal seguir la traccia
Or veloce destrier spronare il corso.
Ciò fa men grave il tuo passar dell’ore
Altro a me non rimane
Che a te pensare e il ragionar d’amore.

La speranza dice al core ch’il bel pié
Posto hai nel mar per accoglierti mio ben.
Ecco il braccio, eccoti il sen,
Vuò col foco del mio amore
Le tue membra rasciugar.

Così tra se parlava
Dell’Elesponto al lido
La donzella [di sesto?]
Quando nel mare infido,
Mentr’ella con timor mesta ragiona,
Ei con morte contrasta
E in un fatale istante
Egli perde la vita, Ero l’amante.

Di donna amante il core che teme
Spesso è presago delle sventure.
Quando un’alma non sa perché geme
Lungi all’ora non son le sciagure.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-PLcon - Palermo - Biblioteca del Conservatorio di Musica "Vincenzo Bellini"
fondo Pisani
collocazione Arm. I Pis. 3.9

Scheda a cura di Giuseppe Migliore
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