Scheda n. 5383

Tipo record

Scheda singola

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1710-1740

Titolo

Mesta oh Dio | Cantata à canto solo | con V.V. | del | Sig.re Vinci

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Vinci, Leonardo (1690c-1730)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1710-1740]

Descrizione fisica

P. [1, frontespizio], 1-25 ; 215X285 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Il primo incipit in easie code della presente scheda si riferisce alla linea del soprano che appare alla sedicesima battuta della cantata; l’incipit strumentale della cantata presenta una linea melodica identica a quella del soprano.

Titolo uniforme

Organico

Soprano, 2 violini e continuo

Repertori bibliografici

URFM: Leonardo Vinci, Mesta oh Dio fra queste selve
Gialdroni 1990: n. 8 pp. 319-320
Sartori 1962: P. 356

Bibliografia

Gialdroni 1991: P. 130

Descrizione analitica

1.1: Affettuoso(aria, sol minore, 3/8)
Mesta oh Dio fra queste selve (parte A) /Sorte ria nel duol mi lascia (parte B), Aria bipartita con Da Capo: Sol minore/Re minore
%C-1$bB@3/8 %C-1$bB@3/8''4.D4'G8-{''D'G}''bEq'G4xF8G8(6''{DC'B};3)8(6''{C'BA};3)8(6'{BAG};3)8(6'{xFGA};3)8D8-
2.1: (recitativo-arioso, c)
Voi giusti Numi almeno
%C-1$bB@c %C-1$bB@c2'nB8.B6B8B''CDD-D8.'nB6B8B''C4CC2-
3.1: And.te(aria, si♭ maggiore, c/)
In mezzo all’onda irata (A) / Così fra le mie pene (B); Aria bipartita con Da Capo
%C-1$bBE@c/ %G-2$bBE@c/2.-4''F8{DC'BA}{BF''C'F}''{DC'BA}{BF''C'F}4''D'D4-''F

Trascrizione del testo poetico

Mesta oh Dio fra queste selve
Vo’ narrando il mio tormento
Sorte Amor Fileno ahi sento
Che m’uccide il mio dolor
Sorte ria nel duol mi lascia
L’alma mia Fileno inganna
Ed amor poi mi condanna
A seguire un traditor.

Voi giusti Numi almeno
Che il mio dolor mirate
Voi d’un amante seno
Pietà prendete e voi
Quest’alma vendicate,
Né degl’inganni suoi
Sen vada ei più così fastoso, e altero
No, non merita pietade un mensogniero [sic].
Sotto un fulmine cada
O ‘l rapido torrente
Seco lo porti, e vada
In solitario lido
Colui, che fu così spergiuro, e infido
Eschin pur dalle selve
Orridi mostri, e fieri
E sanguinose belve
L’uccidono [sic] lo sbranino,
Ed insepolto resti
Scherzo de’ venti e sia
Vendicata così l’offesa mia.
Mora si, mora oh Dio
Quel che a morte condanno è l’idol mio.
Ahimè che vaneggiando
Il labbro mensognier s’oppose al core
Se infido, e traditor
Or è Fileno mio
Forze [sic] che un giorno a me farà ritorno
E chiedendo pietà pietà dall’alma
Non più offesa otterrà, non più conviene
All’amante di lui tradita Irene.

In mezzo all’onde irate
Tal’ora il buon Nocchiero
Al lido suo primiero
Spera di ritornar
Così fra le mie pene
A me favella amore
E vuol che questo core
Non lasci di sperar.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Af - Assisi - Biblioteca e Centro di documentazione francescana del Sacro Convento di S. Francesco
collocazione Mss. N. 324/4

Scheda a cura di Giacomo Sances
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