Scheda n. 5259

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1660 e il 1690

Titolo

Sì ch’io temo e non disamo / [Alessandro Stradella]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Stradella, Alessandro (1639-1682)
possessore: Malipiero, Gian Francesco (1882-1973)

Fa parte di

D. Ales.o Stradella (n. 4241/13)

Pubblicazione

[Venezia] : copia, [1661-1690]

Descrizione fisica

1 partitura (c. 43r-47r) ; 24x34cm

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (aria, si minore, c)
Sì ch'io temo e non disamo
2.1: (recitativo, c)
Dove dove per me ride baldanza
3.1: (aria, re maggiore, 3/2)
Così nel duolo
4.1: (recitativo, c)
Cieco Nume e tu che fai?
5.1: (aria, mi minore, c)
Più d'un cor vedrà ferito
6.1: (recitativo, c)
Non mi lasciar speranza
7.1: (aria, mi minore, 3/2)
Sempre sempre unita insieme
8.1: (aria, si minore, 6/8)
La mia sorte così và

Trascrizione del testo poetico

Sì ch’io temo e non disamo,
Sì ch’amore nel mio core
Tutt’è gelido timore
E con lei ch’adoro e bramo
Se lontana la richiamo
Non mi ascolta e la mia speme
Vaneggiando allora teme
Che girando altro emisfero
L’idol mio cangi pensiero.
Quel che m’arde non è foco
E languendo altrui rivelo
Che son fatto un aspro gioco
Delle ceneri e del gelo,
E Cupido con nov’armi
Fa sognarmi
Che ramingo in ciel straniero
L’Idol mio cangi pensiero.

Dove dove per me ride baldanza
Filli non è più mia,
Piangerà la speranza
Se non veduto oggetto Amor oblia.

Così nel duolo
Smarrito gemo
E ardendo solo
Pur amo e temo
Ch’il mio sdegno fatto vero
L’Idol mio cangi pensiero.

Cieco Nume e tu che fai?
Un momento per me discioglie i carmi
Vola secreto a Filli ivi potrai
Mirar per veri i miei sognati affanni.

Più d’un cor vedrà ferito
Di Zerbino tramortito
Ch’alle gioie di quel seno
Fingerà di cader meno
Ond’io temo
Che dei pianti degl’amanti
O più finto più leggiero
L’Idol mio cangi pensiero.

Non mi lasciar speranza
Or che si parte Amor a me ten vola
Tu mi pasci e tu consola
Tormentato il mio cor in lontananza.

Sempre sempre unita insieme
Col timore andò la speme
Deh’ non fia che menzognero
L’Idol mio cangi pensiero.

La mia sorte così và
Io rimiro sol per me
Che congionta mai non è
Lontananza e fedeltà
E pur amo e si vedrà
Che son io scoglio di fè
Sì ch’un giorno torni in sé
Chi da lungi amar non sà.
E pur amo e nel mio petto
Il rio sospetto
Che mentr’io gelando spero
L’Idol mio cangi pensiero.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Vgc - Venezia - Biblioteca della Fondazione "Giorgio Cini"
fondo Malipiero
collocazione MAL T 272.13

Scheda a cura di Giulia Giovani
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