Scheda n. 5233

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1660-1690

Titolo

M’è venuto a fastidio lo sperare / [Alessandro Stradella]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Stradella, Alessandro (1639-1682)
possessore: Malipiero, Gian Francesco (1882-1973)

Fa parte di

D. Ales.o Stradella (n. 4241/8)

Pubblicazione

[Venezia] : copia, [1661-1690]

Descrizione fisica

1 partitura (c. 26v-30v) ; 24x34 cm

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano, liuto e continuo

Descrizione analitica

1.1: (aria, re minore, c)
M'è venuto a fastidio lo sperare
1.2: (aria, re minore, c)
Una larva è la speranza
1.3: (aria, re minore, c)
Come l'ombra a nostro scherno
1.4: (aria, re minore, 3/4)
È figura di baleno
1.5: (aria, re minore, c)
È ruscello senz'acque sembra un mare
2.1: (recitativo, c)
Sparsi già son molti anni
2.2: (arioso, re minore, c)
M'è venuto a fastidio lo sperare
3.1: (aria, re minore, 3/2)
Oh mio cor che speri più
4.1: (recitativo, c)
Questo s'apprende da chi segue speranza
4.2: (intercalare, re minore, c)
M'è venuto a fastidio lo sperare

Trascrizione del testo poetico

M’è venuto a fastidio lo sperare
A quest’alma avvilita
Da sognati contenti
Sembran lustri i momenti,
Secchi i giorni, eternità la vita.
E pur l’ore ch’io spendo
Fra volumi di cure
Speculando venture
Sono le più tranquille e le più care.
M’è venuto a fastidio lo sperare.
Una larva è la speranza
Ch’in un sogno ha tomba e cuna
È un ritratto di fortuna
Ma dipinto in lontananza.
Come l’ombra a nostro scherno
Va fuggendo e segue ogn’ora
È una fiamma dell’Inferno
Ch’arde sempre e mai divora.
È figura di baleno
Che svanisce allor ch’appare,
È tempesta e par sereno,
È ruscello senz’acque e sembra un mare.
M’è venuto a fastidio lo sperare.

Sparsi già son molti anni
Di penose fatiche avido seme
Nel campo della speme
Sol per me germogliò messe d’affanni,
Mi diede iniqua sorte,
Fiori di vanità, frutti di vento,
Provai per mio tormento
Sudori gloriosi, delitie amareggiate,
Piume senza riposi,
Fumi d’onore, ambition di corte,
Confidenza di Eroi, regi comandi
Ma la destra de’ grandi
Son prodighe agl’Imperi, a’ premi amare.
M’è venuto a fastidio lo sperare.

Oh mio cor che speri più
Oggi il mondo al mal propenso
Per seguir le vie del senso
Abborrisce le virtù,
Oh mio cor che speri più.
Non sarà, non è, non fu
Mai contento in questa vita
Chi non ha l’alma erudita
Nelle scole del Perù,
Oh mio cor che speri più.
Giorni torbidi, gioie labili,
Notti languide, pene stabili,
Sogni miseri, cure varie,
Cenni rigidi, mensa povera
Nel perpetuo riso flebile
Brevi commodi lungo tedio,
Schiavitudine, volto squallido,
Febbre tisica, [...] ignobile
Fumo, vento, viltà.

Questo s’apprende da chi segue speranza
Che sul Basso Continuo della vita
Recita a chi l’intende
Il più mesto, il più tetro intercalare
M’è venuto a fastidio lo sperare.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Vgc - Venezia - Biblioteca della Fondazione "Giorgio Cini"
fondo Malipiero
collocazione MAL T 272.8

Scheda a cura di Giulia Giovani
Ultima modifica: