Scheda n. 512

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1600-1700

Titolo

Del d.o

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Savioni, Mario (1606/8-1685)
copista: Chiusi, Antonio

Fa parte di

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1600-1700]

Descrizione fisica

C. 51r-62v

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Eisley 1964b: p. 286, scheda 99

Descrizione analitica

1.1: (recitativo-arioso, c)
Odio l’esser amante
%C-1@c 8''EE4-8C6DE4'B/4A8AB''xCD4E/4.E6ExF4D8D'A
2.1: (recitativo-arioso, fa maggiore, 3/2)
Dite a gl’amanti
3.1: (recitativo, sol minore, c)
Fabro de' miei desiri
4.1: (aria, la minore, c)
Ecco io cado e vengo meno
5.1: (aria, la minore, 3/2 - c)
In mirar fiamma sì bella

Trascrizione del testo poetico

Odio l’esser amante
E sì fiero nel sen porto lo sdegno
Che bramo di me stesso esser tiranno
In così vivo affanno
Amor ragione il Ciel non sia ritegno
L’offese a vendicar d’alma incostante
Odio l’esser amante
Folle ma che parl’io?
Si punisca il cor mio
Colpa fu del suo ardir
Ma non d’altrui l’offeso
Insieme e l’offensore
Io fui ditelo voi
Sospiri e dispiegate
Arditi almeno un volo
Che di mia pura fede
Su le vostr’ali il bel candor si vede.

Dite a gl’amanti
Ch’in mezzo a’ pianti
Io no non mi consolo
Fabro de miei desiri
Ho nutrito i martiri
E d’ogni senso privo
Tutto ne sensi altrui vissi non vivo
Hor degno è ben ch’a danni miei le stelle
Siano tutte rubelle
Che sia strano il periglio
E tenni i guai troppo il desio peccò
Un idolo adorò
Non si perdoni a un idolatra mai
Giovano da miei lumi
Se pure è lume chi di lume è privo
Prodighi non avari
Fiumi di pianto no’ di sangue i mari
Ch’invece di sgorgar nel seno
Entro i centri del core
Fremano procellosi
Acciò ch’al morir mio non anco inteso
Alcun di fede acceso
Non mostri di pietà qualche scintilla
Ma che folli pensier voi m’ingannate
Ch’argini di pietate
A reprimer non vale
Di sdegno un ocean così mortale
Sanguinosi torrenti
No no non v’arrestate
Fuora fuora che fate
Uscite almeno ad innondare il suolo
Ch’altra prova per me fia troppo audace
Se la pianta di speme arida giace
Assai mi fia che nell’occaso estremo
D’infelice di misero che langue
Bersaglio de viventi
Questa nota disciolga il petto esangue
Si si conviene a un’anima più fida
Esser vittima altare et omicida.

Ecco io cado e vengo meno
Holocausto di mia fede
Sì morendo amor mi diede
Puro ardor ciglio sereno.

In mirar fiamma sì bella
Più non chiedo a la mia stella
Ma fra’ devoti ardori
So morendo scherzar co miei dolori.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rc - Roma - Biblioteca Casanatense
fondo Baini
collocazione Ms. 2480.8

Scheda a cura di Giacomo Sances
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