Scheda n. 4750

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1640 e il 1660

Titolo

Come sete importuni / [Giacomo Carissimi]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Carissimi, Giacomo (1605-1674)
autore del testo per musica: Benigni, Domenico (1596-1653)

Fa parte di

[Cantate da camera] (n. 4713/21)

Pubblicazione

[Roma : copia, 1641-1660]

Descrizione fisica

1 partitura (c. 76r-68v)

Filigrana

Non rilevata

Note

Attribuzione e appellativo da repertori e bibliografia.

Titolo uniforme

Come sete importuni. Aria strofica, [Sta in dubio se si dispera]

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (aria, re minore, c)
Come sete importuni
1.2: (aria, re minore, c)
Non v'è più speme alcuna
1.3: (aria, re minore, c)
E che forse penando

Trascrizione del testo poetico

Come sete importuni
Amorosi pensieri,
Privo d’ogni pietate
Che volete ch’io speri.
Lasciate ohimè lasciate
Ch’io nel mio petto aduni
Quant’ha il regno d’amor pene e tormenti,
Chi desia di morir non si lamenti.

Non v’è più speme alcuna
Che lusinghi il mio core
Tutte per me sparite
Son le gioie d’amore;
Non dite ohimè non dite
Che si cangi fortuna
Tanto sperare al mio desir non lice,
Non si volge la sorte a un infelice.

E che forse penando
Al suon d’aspre querele
Intenerir credete
Duro sasso crudele.
Tacete omai tacete
Dove s’intese, e quando
Che sentisse pietate alma d’inferno.
Chi sue pene adorò peni in eterno.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

US-CAh - Cambridge, MA - Harvard University, Houghton Library
collocazione MUS Ms 106.21

Scheda a cura di Giulia Giovani
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