Scheda n. 4679

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1660-1700

Titolo

Serenata / del Farina

Presentazione

Partitura

Legami a persone

autore incerto: Farina, Antonio (sec. 17.)

Fa parte di

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1660-1700]

Descrizione fisica

C. 13-20v

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Cintia dolente e mesto. Cantata, Serenata

Organico

Soprano, 2 violini e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Halton 2011: p. xxvi

Descrizione analitica

1.1: (introduzione strumentale, sol minore, c)
Introduzione strumentale
2.1: (recitativo-arioso, sol minore, c-3)
Cintia, dolente e mesto
3.1: (aria, sol minore, 3)
Se dormi ben mio
3.2: (aria, sol minore, 3)
Se vegli mia vita
4.1: (arioso, c)
Ah che qui mi trattiene
5.1: Ritornello(interludio strumentale, do minore, 3)
6.1: (recitativo-arioso, c)
Porte rigide porte
7.1: Ritornello(interludio strumentale, sol minore, c)
8.1: (recitativo-arioso, c-3)
Ma i cardini severi
9.1: (aria, sol minore, c)
T’amerò sin’alla morte
9.2: (aria, sol minore, c)
Sarò marmo sarò scoglio

Trascrizione del testo poetico

Cintia, dolente e mesto
Alle tue mura intorno
Volgo le disperate afflitte piante
Felice un tempo or disperato amante.
E con miseri passi
Sol dell’albergo tuo circondo i sassi.

Se dormi ben mio
Deh sogna d’amarmi
Che meno poss’io
All’alta mia fé
Mai chieder da te.
Sì picciol desio
Chi può contrastarmi
Se dormi ben mio
Deh sogna d’amarmi.
2a
Se vegli mia vita
Deh vieni ad udirmi
Un’alma ferita
Ch’amore piagò
Che meno bramò
In pena infinita
Io sento morirmi.

Ah che qui mi trattiene
Lusinga infruttuosa
Da custodia gelosa
Mi vien tolto il mio bene e di speranza
Ch’i miseri consola
Non mi resta in tant’ombre un’ombra sola.

Ritornello

Porte rigide porte
Ch’al mio furtivo piè cedesti un tempo
Se mai l’amiche soglie
Sparsi di rose e seminai di fiori
L’odiosi rigori più non serbate
E varco deh più non m’impedite
E per pietà del mio languir v’aprite.

Ritornello

Ma i cardini severi
Strider non odo et io
Di pietà disperato
Inutilmente prego
Cerco prego crudel quercia inclemente
Ah se negletto escluso
Dagli alberghi adorati
Invan qui piango almen Cintia vezzosa
Odi queste mie voci e poi riposa.

T’amerò sin’alla morte
Né il mio ardor s’estinguerà.
I legami del tuo crine
Nel mio cor non havran fine
E disciorli non potrà
Tempo né sorte
T’amerò sin’alla morte.

Sarò marmo sarò scoglio
Nel serbarti fedeltà
Non vedrà il bambin Dio
Cor fedel che vinca il mio
Né mai stringere potrà
Laccio più forte
T’amerò sino alla morte.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.4.4.2

Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni
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