Scheda n. 4507

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1690-1700

Titolo

[E che non è possibile]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Melani, Alessandro (1639-1703)
autore del testo per musica: Pamphilj, Benedetto (1653-1730; cardinale)
possessore: Pamphilj, Benedetto (1653-1730; cardinale)

Fa parte di

[18 cantate e 2 arie] (n. 4487/20)

Pubblicazione

Roma : copia, (1690-1700)

Descrizione fisica

C. 136-141 (olim c. 143-148)

Filigrana

Non rilevata

Note

Anonimo nel manoscritto; il compositore è segnalato in RISM. Il primo numero è musicalmente identico a quello della cantata precedente (scheda 4506), il resto è - come il testo - diverso.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (arioso, la minore, c)
Eh che non è possibile
1.2: (recitativo, c)
Il mondo vuole amore
1.3: (arioso, la minore, c)
E che non è possibile
3.1: (aria, la minore, c 6/8)
Quanto è dolce una pace romita
3.2: (recitativo, c)
Ma torniamo a parlar d’un volto angelico
3.3: (aria, la minore, 6/8)
Quanto è caro in un campo odorato
3.4: (recitativo, c)
Ma torniamo a parlar d’un volto amabile
3.5: (aria, la minore, 6/8)
Quanto è bello con finto consiglio
8.1: (recitativo-arioso, la minore, c)
Ma già vi sento, innamorate schiere.

Trascrizione del testo poetico

E che non è possibile
Scrivere e non parlar di Filli e Clori!
Il mondo vuole amore [amori],
Vuol sentir dolci pene,
Vuol parlar di catene,
Vuol suono di piacer, non di rigori.
E che non è possibile
Scrivere e non parlar di Filli e Clori!

Quanto è dolce una pace romita
Fra le scene di placida selva,
Quanto è vago il mirare una belva
A fuggir o latrata o ferita.

Ma torniamo a parlar d’un volto angelico,
Ch’oggi nel mondo il favellar di selve
È parlar di digiuno a un cor famelico.

Quanto è caro in un campo odorato
Dare al suolo fecondi liquori;
E con Iride bella di fiori
Coronare la fronte del prato.

Ma torniamo a parlar d’un volto amabile,
Ch’oggi nel mondo il favellar di fiori
È parlar di fermezza al mare instabile.

Quanto è bello con finto consiglio
Gl’augelletti librare su i vanni
E con labro, che sibila inganni,
Fabricare innocente periglio.

Ma già vi sento, innamorate schiere,
Condannar le mie selve,
Non curare i miei fiori,
E disprezzare un innocente inganno.
Ma da belva, che fugge,
Imparate a fuggir d’Amor lo strale,
D’un fior, che in un sol dì s’apre e distrugge,
Apprendete a mirar beltà, ch’è frale,
Fuggite le cadute
D’un augellino ai desiati errori.
E che sarà possibile
Scrivere e non parlar di Filli e Clori!

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-MÜs - Münster - Santini-Bibliothek (in D-MUp)
collocazione Sant.Hs.863.20

Scheda a cura di Berthold Over
Ultima modifica: