Scheda n. 4506

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1690-1700

Titolo

[E che non è possibile]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Melani, Alessandro (1639-1703)
possessore: Pamphilj, Benedetto (1653-1730; cardinale)

Fa parte di

[18 cantate e 2 arie] (n. 4487/19)

Pubblicazione

Roma : autografo?, (1690-1700)

Descrizione fisica

C. 132-135v (olim c. 139-142v)

Filigrana

Non rilevata

Note

Anonimo nel manoscritto; il compositore è segnalato in RISM. La grafia è identica a quella nella cantata "Mio cor, non perché il duolo" (scheda 4502), che potrebbe essere un autografo di Alessandro Melani. Il testo non è lo stesso della cantata omonima di Benedetto Pamphilj/Bernardo Pasquini (scheda 4495).

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (aria, la minore, c)
E che non è possibile
1.2: (recitativo, c)
Il mondo vuole amori
1.3: (aria, la minore, c)
E che non è possibile
2.1: (recitativo-arioso, c)
Han qualche pace entro il mio sen gl'affetti
3.1: (aria, sol minore, 3/4)
Quella nave, cui Zeffiro ameno
3.2: (aria, sol minore, 3/4)
All'invito di trombe guerriere
4.1: (recitativo-arioso, c)
Lungi dalla tempesta
5.1: (recitativo-arioso, c)
Chi posa in otio vile
6.1: (recitativo, c)
Che sia saldo il mio ciglio, all'or che mira
6.2: (arioso, si♭ maggiore, 3/2)
Io vorrei nel cimento
7.1: (aria, fa maggiore, c)
Core, avvezzati a combattere
7.2: (aria, fa maggiore, c)
Alma, avvezzati a resistere

Trascrizione del testo poetico

E che non è possibile
Scrivere e non parlar di Filli e Clori!

Il mondo vuole amori,
Vuol sentir dolci pene,
Vuol parlar di catene,
Vuol suono di piacer, non di rigori.
E che non è possibile
Scrivere e non parlar di Filli e Clori!

Han qualche pace entro il mio sen gl’affetti,
Ma la pace, ch’io sento,
Al paragon di vera pace è guerra.
Virtù senza contrasti
Facilmente s’atterra.
Io vorrei nel cimento
Saldo ciglio, alma forte e cor contento.

Quella nave, cui Zeffiro ameno
Colma il seno,
Al nocchiero non chiede consiglio.
Ma si volge alla man, che la guida,
Quando infida
Scorge l’onda, che desta il periglio.

All’invito di trombe guerriere
Fra le schiere
Ogni petto s’accende di gloria.
Ma se giunge vicino la morte,
Solo il forte
Va sicuro a incontrar la vittoria.

Lungi dalla tempesta
Può resistere ogn’alma,
Fa viaggio ogni nave, all’or che è calma.

Chi posa in otio vile,
Può non temere inciampo,
Ogni petto è guerrier lungi dal campo.

Che sia saldo il mio ciglio, all’or che mira
In mille campi biondeggiar le messe.
Che sia l’anima forte,
Quando Fortuna a suo piacer l’agira.
Che sia contento il core,
Quando della sua vita
Il piacer guida l’ore
Potrà dirsi fortezza.

Io vorrei nel cimento
Saldo ciglio, alma forte e cor contento.

Core, avvezzati a combattere
Nell’assalto dei diletti,
Sù, preparati a ribattere
Le lusinghe degl’affetti.

Alma, avvezzati a resistere
Fra i disastri, fra le cure,
Se virtù ti vuole assistere,
Saran glorie le sventure.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-MÜs - Münster - Santini-Bibliothek (in D-MUp)
collocazione Sant.Hs.863.19

Scheda a cura di Berthold Over
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