Scheda n. 4495

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1690-1700

Titolo

Del sig.r Bernardo Pasquini

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Pasquini, Bernardo (1637-1710)
autore del testo per musica: Pamphilj, Benedetto (1653-1730; cardinale)
possessore: Pamphilj, Benedetto (1653-1730; cardinale)
copista: Antelli, Giovanni (1634c-1696)

Fa parte di

Pubblicazione

Roma : copia, (1690-1700)

Descrizione fisica

C. 64-69v (olim c. 67-72v)

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (arioso, do maggiore, c)
Eh, che non è possibile
2.1: (aria, la minore, c 3/8)
Quanto è dolce una pace romita
3.1: (recitativo-arioso, c)
Ma torniamo a parlar d’un volto angelico
4.1: (aria, mi minore, c)
Quanto è caro in un campo odorato
4.2: (recitativo-arioso, c)
Ma torniamo a parlar d’un volto amabile
4.3: (aria, mi minore, c)
Quanto è bello con finto consiglio
7.1: (recitativo-arioso, do maggiore, c)
Ma già vi sento, innamorate schiere

Trascrizione del testo poetico

Eh, che non è possibile
Scrivere e non parlar di Filli e Clori!
Il mondo vuole amori,
Vuol sentir dolci pene,
Vuol parlar di catene,
Vuol suono di piacer, non di rigori.
Eh che non è possibile
Scrivere e non parlar di Filli e Clori!

Quanto è dolce una pace romita
Fra le scene di placida selva,
Quanto è vago il mirare una belva
A fuggir o latrata o ferita.

Ma torniamo a parlar d’un volto angelico,
Ch’hoggi nel mondo il favellar di selve
È parlar di digiuno a un cor famelico.

Quanto è caro in un campo odorato
Dare al suolo fecondi liquori;
E con Iride bella di fiori
Coronare la fronte del prato.

Ma torniamo a parlar d’un volto amabile,
Ch’hoggi nel mondo il favellar di fiori
È parlar di fermezza al mare instabile.

Quanto è bello con finto consiglio
Gl’augelletti librare su i vanni
E col labro, che sibila inganni,
Fabricare innocente periglio.

Ma già vi sento, innamorate schiere,
Condannar le mie selve,
Non curare i miei fiori,
E disprezzare un innocente inganno.
Ma da belva, che fugge,
Imparate a fuggir d’Amor lo strale,
Da un fior, che in un sol dì s’apre e distrugge,
Apprendete a mirar beltà, ch’è frale,
Fuggite le cadute
D’un augellino a i desiati errori.
Eh che sarà possibile
Scivere e non parlar di Filli e Clori!

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-MÜs - Münster - Santini-Bibliothek (in D-MUp)
collocazione Sant.Hs.863.8

Scheda a cura di Berthold Over
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