Scheda n. 4491

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1680-1689

Titolo

Narciso al fonte. / Del sig.r Bernardo Pasquini

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Pasquini, Bernardo (1637-1710)
autore del testo per musica: Pamphilj, Benedetto (1653-1730; cardinale)
possessore: Pamphilj, Benedetto (1653-1730; cardinale)
copista: Antelli, Giovanni (1634c-1696)

Fa parte di

Pubblicazione

Roma : copia di Giovanni Antelli, (1689-1707)

Descrizione fisica

C. 35-42

Filigrana

Non rilevata

Note

La cantata è stata copiata per il cardinale Benedetto Pamphilj nel 1689 e nel 1707. La carburazione corretta con lo stesso inchiostro. da c. 42 aggiunta moderna carburazione a matita: 42 originale corretto in 43.

Titolo uniforme

Il nemico d'Amore. Cantata, Narciso al fonte

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, mi minore, c)
Il nemico d’amore
2.1: (aria, mi minore, c)
Bella ninfa, ch’hai ricetto
2.2: (aria, mi minore, c)
Allo stral, che tu mi scocchi
3.1: (recitativo, c)
Narciso, oh dio, Narciso!
4.1: (aria, si minore, 3/8)
Io do fede à i miei deliri
4.2: (aria, si minore, 3/8)
Son l'affanno e non mi doglio
5.1: (recitativo-arioso, mi minore, c)
Fuggire amor che giova?

Trascrizione del testo poetico

Il nemico d’amore,
Delle selve il tiranno,
Il pastorel Narciso
Cinto di strali e d’arco havea per gioco
Prender le fiere al varco
E disprezzar di mille ninfe il foco.
Ma non lunga stagione
Visse il folle garzone
In libertà. Amor, che tutto può
Un dì guidollo a un fonte e lo piagò.
Lo stral, la piaga, il feritore e l’arco
Racchiuse in un sol guardo; udite intanto,
Come fremea fra suoi begli occhi il pianto:

Bella ninfa, ch’hai ricetto
Tra fresch’onde e spargi ardore,
Quell’affanno, quel diletto,
Ch’ho nel seno, è forse amore?

Allo stral, che tu mi scocchi,
Già depongo il folle orgoglio,
Ch’io non vidi i tuoi begli occhi,
Quando dissi esser di scoglio.

Narciso, oh dio, Narciso!
Ecco di predator sei fatto preda!
Ma come in un istante
Con si poca difesa
Il nemico d’amor divenne amante?
Ma forse è in mio potere
Di superar le sfere?
Questa è forza del cielo,
Di chi Amor disprezzò, l’amare è pena.
Soffri, soffri mio core,
Paghi fallo d’amor pena d’amore.
Ma come? S’io m’adiro,
Bella ninfa, t’adiri?
Ma come? S’io sospiro,
Bella ninfa, sospiri?
E quasi al mio riflesso
Io ravviso me stesso,
Pur troppo al mio riflesso
Io me stesso ravviso.
Narciso ama Narciso.

Io do fede à i miei deliri
E pur so, ch’io son l’inganno;
Io do forza à i miei sospiri
E pur so, ch’io son l’affanno.

Son l’affanno e non mi doglio
Di dar forza ai miei sospiri;
Son l’inganno e pur non voglio
Emendare i miei deliri.

Fuggire amor che giova?
Se ch’in altri lo fugge, in se lo trova.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-MÜs - Münster - Santini-Bibliothek (in D-MUp)
collocazione Sant.Hs.863.4

Scheda a cura di Berthold Over
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