Scheda n. 4475

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1680-1690

Titolo

Del Sig:r Alessandro Scarlatti:

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)
possessore: Pamphilj, Benedetto (1653-1730; cardinale)

Fa parte di

[18 cantate e 4 arie] (n. 4463/11)

Pubblicazione

Roma : copia, (1680-1690)

Descrizione fisica

C. 48v-52v (olim c. 144v-148v)

Filigrana

Non rilevata

Note

Nota sul compositore alla fine della cantata: "A.ro S:ti".

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo-arioso, re minore, c)
Al mormorio dell’onda
2.1: (aria, sol minore, c)
Zeffiretti placidetti
2.2: (aria, sol minore, c)
Ruscelletti garruletti
3.1: (recitativo, c)
E ragion vuol, che sia
4.1: (aria, si♭ maggiore, c 3/8)
Fortuna crudele
4.2: (aria, si♭ maggiore, c 3/8)
La fiamma celata
5.1: (recitativo, c)
Infelice Fileno
6.1: Allegro(aria, re minore, c)
Spezza Amor l’arco e lo strale
6.2: Allegro(aria, re minore, c)
Se narrar non può un amante
7.1: (recitativo-arioso, re minore, c)
Ma con chi parli? Ahi lasso

Trascrizione del testo poetico

Al mormorio dell’onda,
Che lacerava a duro sasso il seno
E con l’umor, ch’inonda,
Fecondava di fiori il prato ameno,
L’infelice Fileno,
Che scoprir non potea del cor gl’ardori,
Alla sua bella Clori
Dolente un dì s’assise
E così mesto a ragionar si mise.

Zeffiretti placidetti,
Che volate a miei sospiri,
Martiri,
Che mi da l’arciero Dio,
Palesate all’Idol mio.

Ruscelletti garruletti,
Che v’intorbido col pianto,
Fate intanto
Chiara fede alla mia Clori
Del mio mal, de miei dolori.

E ragion vuol, che sia
Dell’aspra pena mia,
Che stempra in pianto il cor, l’alma in sopiri,
Già che non ha foriero
Il mio crudo tormento,
Fedele messaggiero ò l’acqua ò ‘l vento.

Fortuna crudele,
Nemica d’Amore,
Mi cresce i martir.
Con lingua fedele
Gl’affanni del core
Mi vieta scoprir.

La fiamma celata
Più cruda s’accende
A struggermi il sen.
Ma sorte spietata
Ogn’hor mi contende
Svelarla al mio ben.

Infelice Fileno,
Nato solo al martiro!
Amor m’impiaga il seno
E per colmarmi il cor d’amare doglie
Fortuna poi l’occasion mi toglie.

Spezza Amor l’arco e lo strale,
Che non han virtude alcuna;
Se la forza tua fatale
Nulla val senza Fortuna.

Se narrar non può un amante
Al suo ben gl’affanni suoi;
Fanciulletto vaneggiante,
Sono vani i colpi tuoi.

Ma con chi parli? Ahi lasso,
Assorbe i pianti il sasso,
Zeffiro le parole
E per godere occasion ci vuole.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-MÜs - Münster - Santini-Bibliothek (in D-MUp)
collocazione Sant.Hs.854.11

Scheda a cura di Berthold Over
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