Scheda n. 4460

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1680-1690

Titolo

E volete ch’io più v’adori

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Agostini, Pietro Simone (ca. 1635-1680)

Fa parte di

Pubblicazione

Roma : copia, [1680-1690]

Descrizione fisica

C. 87r-93r ; 225x160 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Nota sul compositore alla fine della cantata: «P.S.A.» Titolo da incipit testuale. Capolettera ornato.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (aria-refrain, la maggiore, c 3/8)
E volete ch’io più v’adori
2.1: (arioso, la maggiore, c 3/8)
Un sol core per tanta beltà
3.1: (recitativo, c)
Deh voi gradite il dono
4.1: (aria-refrain, la maggiore, c 3/8)
E volete ch’io più v’adori
5.1: (recitativo, c)
Voi della vita mia
6.1: (arioso, mi maggiore, 3/2)
Che trafitto così contento more
7.1: (aria, la maggiore, c)
Dal vostro albergo
8.1: (recitativo, c)
Ma se fè non prestate
9.1: (aria-refrain, la maggiore, c 3/8)
E volete ch’io più v’adori

Trascrizione del testo poetico

E volete ch’io più v’adori
Come più potessi adorarvi?
Non sapete che per amarvi
Non mi bastano mille cori.

Un sol core per tanta beltà
Veggio ben che bastante non è,
Ma può darvi un sol cor la mia fé
Ch’un amante più cori non ha.

Deh voi gradite il dono
Che v’offro in questo petto.
S’un Gerion non sono
S’incolpi la natura e non l’affetto.
Che sì scarso tributo a me concede
Dai pianti, dai sospiri, è chi non vede
Che per mille e più cori io vanto ardori.

E volete ch’io più v’adori
Come più potessi adorarvi?
Né sapete che per amarvi
Non mi bastano mille cori.

Voi della vita mia
Havete in man la palma,
Con dolce tirrannia
M’incatenate l’alma,
Mi trafiggete con più dardi il core,

Che trafitto così contento more.

Dal vostro albergo
Non volgo i passi,
Ché sino i sassi
Di pianto aspergo,
Ma voi dovete, incredule pupille,
Goder ch’habbia un sol cor foco per mille.

Con queste tempre
Vivo costante,
Ferito amante
E languisco sempre,
Hor voi dovete, incredule pupille,
Goder ch’habbia un sol cor foco per mille.

Ma se fé non prestate
A tanti detti miei,
Io che più far potrei?
Voi prego, voi, ch’un guardo sol girate
Nel centro del mio seno:
Vedrete in un baleno
Ch’io non posso nudrir vampe maggiori.

E volete ch’io più v’adori
Come più potessi adorarvi?
Né sapete che per amarvi
Non mi bastano mille cori.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-MÜs - Münster - Santini-Bibliothek (in D-MUp)
collocazione Sant.Hs.4086.28

Scheda a cura di Ivano Bettin
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