Scheda n. 4150

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1733

Titolo

Cantata / Del Vivaldi N. 8.

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Vivaldi, Antonio (1678-1741)

Fa parte di

Pubblicazione

[S.l. : autografo in parte, 1733]

Descrizione fisica

1 partitura (p. 129-136)

Filigrana

Non rilevata

Note

Il copista della musica è lo Scriba 16, il testo poetico è autografo. L’indicazione "N. 8." a pagina 129 si riferisce all’Inventarium rerum musicalium variorum authorium ecclesiae serventium quas possidet Joannes Dismas Zelenka.

Titolo uniforme

Organico

Contralto e continuo

Repertori bibliografici

Landmann 1981: p.156, no.168
Ryom 1974a: RV677

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Qual per ignoto calle
2.1: Andante(aria, mi minore, c)
Quel passagier son io
3.1: (recitativo, c)
Deh più non regni nel tuo gentil petto
4.1: Allegro(aria, do minore, c)
Qual doppo lampi e turbini

Trascrizione del testo poetico

Qual per ignoto calle
Move dubbioso pellegrino il piede,
Desio l’incalza e reo timor l’arresta.
Nel profondo di tetra orrida valle,
Senza raggio di stella,
Caliginosa notte
Il preme e lo circonda.
Terribile tempesta
Di spessi tuoni e lampi
Lo sbigottito cor preme e flagella;
Pur vinto dal desio prende coraggio,
Timor non prova e segue il suo viaggio.
Tal misero son io
Che nel sentier d’amore,
Benché d’aspro rigore
Provi armata colei che mi vuol morto,
Pur con oculta forza
Non manca e non si smorza
In me la fiamma e spero alfin conforto.

Quel passagier son io
Che vò cercando in te ,
Mia bella, amore e fé,
E sol ritrovo, oh Dio,
Rigore e crudeltà.
E pur costante Irene,
Bella nemica mia,
Men orgogliosa e ria
Spero che di mie pene
Un giorno avrai pietà.
Quel passagier son io...

Deh più non regni nel tuo gentil petto
Una sì fiera voglia
Che mal conviensi a delicato viso
Di voler la mia morte
Dopo tanti tormenti e tante pene.
Cangia dunque, ben mio, cangia consiglio,
Volgi sereno il ciglio
A me che t’amo d’un amor sì forte
Che mai per tempo o variar di loco
S’estinguerà sì caro e gentil foco.

Qual doppo lampi e turbini
Appar l’aurora fulgida
A dissipar le tenebre
D’oscura notte orribile,
E il pellegrino timido
Ritorna a consolar.
Così men fiero e rigido,
Se volgi a me l’amabile
Ciglio ridente e placio,
Pieno d’amor, di giubilo,
Scordato di mie lacrime
Benedirò il penar.
Qual doppo lampi e turbini...

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-Dl - Dresden - Sächsische Landesbibliothek - Staats-, und Universitätsbibliothek
collocazione Mus.1-J-7.12

Scheda a cura di Giulia Giovani
Ultima modifica: