Scheda n. 4097

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1720

Titolo

Sovra carro stellato

Presentazione

Partitura

Legami a persone

autore incerto: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)

Fa parte di

Pubblicazione

[Napoli : copia, 1700-1720]

Descrizione fisica

C. 18r-30v ; 205-220x275-280 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Tit. dall’incipit a c. 20v; sinfonia a cc.18r-20r; fonte incompleta: l’ultima carta si trova in Cantate 261 (olio 34.5.10) come c. 112, cfr. scheda n. 6348. A c. Ir sotto l’indice è annotato da mano moderna in matita rossa: "[Le cantate 3 e 4 sono incomplete / come risulta dal Catalogo Associaz. Musicologi (...)]"; per l’attribuzione a Scarlatti v. Rep. Bibl.

Titolo uniforme

Organico

Soprano, 2 violini e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: Presto(sinfonia, re minore, c)
%G-2@c 8''{AFD'''D}{C''A}4bB/8{ACDE}{F'AbB''C}/
2.1: (recitativo, c)
S, Sovra carro stellato
%C-1@c 4'AA''D8DE/EE4-8E'AA6AbB/
3.1: Adagio(aria, fa maggiore, c)
S, Crudi sassi che celate
4.1: (recitativo, c)
S, Dilli Filli mio ben
5.1: (aria, sol minore, c/)
S, Se il tuo bel che m’innamora
6.1: (recitativo, c)
S, Ma già spunta l’aurora
7.1: (aria, re minore, 12/8)
S, Sì mi parto e lascio del mio amor

Trascrizione del testo poetico

Sovra carro stellato
Mentre fra l’ombre sue
Corre la notte in dolce oblio profondo
Stanco dal lungo oprar riposa il mondo

Io sol veglio ai tormenti
E se tal’hora il sonno
Spiega l’humide piume
Piango sognando e con acerbe pene
Su l’ali de sospir volo al mio bene. Siegue

Crudi sassi che celate
Il mio nume idolatrato.
I sospiri a lui portate
D’un amante disperato. Da capo

Dilli, Filli mio ben oh Dio che fai? che pensi?
Io piango e tu non m’odi
De miei fieri tormenti
Par che n’abbia pietade il cielo e amore
E cruda e spietata
Cagion del mio dolor deh pur mi senti
Ma con chi parlo? ahi lasso
Se i caldi miei sospiri io spargo a un sasso
Sonno, ahi sonno crudel del mio bel sole
Troppo forte tenace ingombra i sensi.
Filli, Filli mio ben oh Dio che fai che pensi?

Se il tuo bel che m’innamora
Niega pace a miei martir.
Vieni omai dimmi ch’io mora
Che contento io vuo’ morir. Da capo

Ma già spunta l’aurora
Sorge fastoso il giorno
Ed io misero in tanto
Col piè fortivo disperato amante
Più non poso aggitato il passo errante
Parto, parto per duolo
Maggior pur vuole amore
Per trofeo di mia fede
Ch’io lasci il cor d’onde si parte il piede.

Sì sì mi parto sì
E lascio del mio amor
In pegno il fido cor a Filli ingrata.
Per lei che mi ferì
All’alma mia fedel
Si mostra ogn’or crudel sorte spietata.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 34.5.11.4

Scheda a cura di Francesca Muccioli
Ultima modifica: