Scheda n. 361

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1750

Titolo

Cantata del Sig.r Nicolò Porpora

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Porpora, Nicola (1686-1768)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1700-1750]

Descrizione fisica

1 partitura (c. 1-4) ; 210x280 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Nell’indice la cantata è intitolata: Lidio.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Bini 1995: p. 413

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, fa maggiore, c)
s, Lidio, chi d’amor sente il foco il dardo
2.1: Tempo giusto(aria, sol minore, 3/8)
s, Non s'annoda nel tuo core
3.1: (recitativo, c)
s, Dunque Lidio gentile
4.1: Allegro(aria, fa maggiore, c)
s, Allor dirò che m'ami

Trascrizione del testo poetico

Lidio, chi d’amor sente il foco il dardo
E ‘l tormentoso laccio
A ragion teme il giaccio
Crudel di gelosia e nutre il seno
Di quel freddo veleno
Onde il sangue si gela a tutte l’ore
E par che manchi ogni momento il core
Ma se a te mai non punse
D’amor lo stral né t’infiammò la face
A che turbar la pace
Del mio povero cor che visse in pene?
Condennato a bacciar le sue catene.

Non s’annoda nel tuo core
Non alberga nel tuo petto
Quel sospetto quel timore
Di tiranna gelosia
Io sol provo in questo seno
Nel rigor d’un fiero inganno
Quel affanno e quel martire
Che tormenta l’alma mia.

Dunque Lidio gentile
Se vuoi che di Cupido siegua l’orme
Incostanti ogni speme
Del cor posta in oblio
Il farò sì ma di te stesso a scorno
Forse avveduto un giorno
Lasciando il finto amor dirai col core:
Sempre fu gelosia figlia d’amore.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rama - Roma - Bibliomediateca Accademia Nazionale Santa Cecilia
fondo Mario
collocazione A.Ms.3710.1

Scheda a cura di Silvia Castellan
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