Record number 2743
Bibliographic level | Monograph |
Document type | Handwritten music |
Date | Uncertain date, 1726 |
Composer | Vivaldi, Antonio (1678-1741) |
Lyricist | Lalli, Domenico (1679-1741) |
Copyist | Vivaldi, Giovanni Battista (1655-1736) |
Title | Parte Prima La Sena Festeggiante. Serenata à 3 Voci con Istrom.ti / Poesia del Sig. Dom.o Lalli Musica Del Sig. D. Antonio Vivaldi Mastro di Capella Di S.A.S. Il Sig.r Pnpe Filippo Langravio d’Hassia d’Armistath etc etc Sinfonia | Musical presentation | Full score |
Publication | [Venezia] : autografo in parte, [1726] |
Physical description | 1 partitura ; cc. 146-253. Watermark: not registered. |
Notes | Serenata eseguita per la pubblica entrata a Venezia dell’ambasciatore francese Jacques-Vincent Languet, conte di Gergy, del 4-5 novembre 1726. Il primo e il terzo movimento della sinfonia introduttiva sono tratti dal concerto RV 117 (I-Tn, Giordano 29, cc. 267-270); il terzo movimento venne riutilizzato nel finale della sinfonia del Farnace (RV 711) rappresentato a Pavia nel 1731. L’aria "Godrem fra noi la pace" è concordante con "Vedrò sempre la pace" della serenata RV 687 (1725). L’aria "Vaga perla benché sia" è concordante con l’aria di Aspasia nella Semiramide (I,8) del 1732 (RV 733), il testo alternativo appuntato sul manoscritto "Dubbia l’alma benché sia" è concordante con l’aria di Ipermestra nell’opera omonima (III,4) del 1727 (RV 722). La musica di "Al mio seno il pargoletto" è concordante con quella dell’aria "Tornar voglio al primo ardore" cantata da Barzane nell’Arsilda, regina di Ponto (III,8) del 1716 (RV 700). Il testo del coro di chiusura della prima parte della serenata ("Di queste selve") è un adattamento di Lalli del coro di chiusura della sua serenata Calisto in orsa del 1714 e venne riutilizzato in una pastorale del 1725. L’ouverture alla seconda parte è ispirata al madrigale "Moralità d’un perla" di Antonio Lotti (Duetti, terzetti e madrigali a più voci, op. 1, 1705). "Stelle, con vostra pace" è concordante con l’aria "Io sento in questo seno" di Arsilda (I,2) in Arsilda, regina di Ponto. "Io qui provo sì caro diletto" è un contrafactum del duetto "In braccio a te la calma" in Il Giustino (III,10) del 1724 (RV 717) e del duetto "In braccio de’ contenti" della serenata RV 687. Il testo del coro finale "Il destino, la sorte e il fato" è una riduzione del finale della prima parte della serenata La Fenice, redatta da Lalli, data a Venezia, Palazzo Ottoboni, il 2 settembre 1726; la musica del coro finale è tratta dal finale de Il Giustino. La partitura è in parte autografa (cc. 218-220, 233-235) e parte opera del copista identificato come lo Scriba 4 (probabilmente Giovanni Battista Vivaldi). A c. 253r indicazione "Finis". |
Uniform title | Della Senna in su le sponde. Serenata, La Senna festeggiante |
Medium of performance | 3V,8str: S,A,B,bc,ob1,ob2,fl1,fl2,vl1,vl2,vla |
Bibliographic repertories | Fragalà-Colturato 1987: p. 155 Ryom 1973: p. 68 Ryom 1986: pp. 182-183 Ryom 1974a: RV 693 |
Bibliography | Talbot 1982 Corp 2009 Talbot - Everett 1995 Dunham 1969 Everett 1990 Kintzel 2009 Talbot 1981 Talbot 1982 |
Analytical description | 1.1: Allegro (Symphony, do maggiore, c; bc,vl1,vl2,vla) 2.1: Allegro (Aria, fa maggiore, 3/8; S,A,B,bc,ob1,ob2,fl1,fl2,vl1,vl2,vla) Coro: L'Età dell'Oro, La Virtù, La Senna, Della Senna in su le sponde 3.1: (Recitativo, c; S,bc,vl1,vl2,vla) L'Età dell'Oro, Io che raminga errante il piè movea 4.1: Allegro ma non molto (Aria, si bem. maggiore, c; S,bc,vl1,vl2,vla) L'Età dell'Oro, Se qui pace talor vo cercando 5.1: (Recitativo, c; A,bc,vl1,vl2,vla) La Virtù, Anch'io raminga errando 6.1: Allegro (Aria, re maggiore, 3/8; A,bc,fl1,fl2,vl1,vl2,vla) La Virtù, In quest'onde che feconde 7.1: (Recitativo, c; B,bc) La Senna, Illustri amiche, o quanto 8.1: Allegro più ch'è possibile (Aria, mi bem. maggiore, 3/8; B,bc,vl1,vl2,vla) La Senna, Qui nel profondo 9.1: (Recitativo, c; S,bc,vl1,vl2,vla; A,bc,vl1,vl2,vla) L'Età dell'Oro, La Virtù, Sì sì già che tu brami 10.1: Allegro (Aria, mi minore, 2/4; S,A,bc,vl1,vl2,vla) L'Età dell'Oro, La Virtù, Godrem fra noi la pace 11.1: (Aria, c; S,bc,vll,vla; B,bc,vll,vla; A,bc,vll,vla) La Senna, L'Età dell'Oro, La Virtù, Tutto muor tutto manca 12.1: Allegro (Aria, do maggiore, 2/4; A,bc,vl1,vl2,vla) La Virtù, Vaga perla benché sia / Dubbia l'alma benché sia 13.1: (Recitativo, c; S,bc) L'Età dell'Oro, Tal di me parlo ancora 14.1: Largo (Aria, re minore, 3/4; S,bc,vl1,vl2,vla) L'Età dell'Oro, Al mio seno il pargoletto 15.1: (Recitativo, c; A,bc,vl1,vl2,vla; S,bc,vl1,vl2,vla) La Virtù, L'Età dell'Oro, Della ferrea stagion l'acuta asprezza 16.1: (Aria, la maggiore, 3/8; S,A,bc,vl1,vl2,vla;) L'Età dell'Oro, La Virtù, Qui per darci amabil pace 17.1: (Recitativo, c; B,bc,vl1,vl2,vla) La Senna, Ma rimirate amiche 18.1: Allegro (Aria, si bem. maggiore, 3/4; B,bc,vl1,vl2,vla) La Senna, L'alta lor gloria immortale 19.1: (Recitativo, c; S,bc; A,bc; B,bc) L'età dell'Oro, La Virtù, La Senna, O di qual melodia non anch'intesa 20.1: Allegro (Aria, re maggiore, 2/4; S,A,B,bc,ob1,ob2,fl1,fl2,vl1,vl2,vla) Coro: La Senna, L'Età dell'Oro, La Virtù, Di queste selve 21.1: Adagio (Ouverture, sol minore, c) 22.1: (Recitativo, c; B,bc,vl1,vl2,vla) La Senna, Ma già ch'unito in schiera 23.1: Largo (Aria, la minore, 3/2; B,bc,vl1,vl2,vla) La Senna, Pietà, dolcezza 24.1: (Recitativo, c; S,bc; A,bc) L'età dell'Oro, La Virtù, Non si ritardi. A veder quel si corra 25.1: Allegro non molto (Aria, sol minore, 3/4; A,bc,vl1,vl2,vla) La Virtù, Stelle, con vostra pace 26.1: (Arioso, do minore, c; B,bc,vl1,vl2,vla) La Senna, Vedrete in quest'eroe 27.1: (Recitativo, c; S,bc; A,bc) L'Età dell'Oro, La Virtù, Senza giammai vederle 28.1: Allegro (Aria, sol maggiore, 3/8; S,A,bc,vl1,vl2,vla) L'Età dell'Oro, La Virtù, Io qui provo sì caro diletto / Qui nel seno ho sì tenero affetto 29.1: (Recitativo, c; S,bc,vl1,vl2,vla) L'Età dell'Oro, Quanto felici siete 30.1: Allegro ma poco (Aria, do minore, 2/4; S,bc,vl1,vl2,vla) L'Età dell'Oro, Giace languente 31.1: (Recitativo, c; A,bc) La Virtù, Quanto felici siete 32.1: Allegro (Aria, mi maggiore, 2/4; A,bc,vl1,vl2,vla) La Virtù, Così sol nell'aurora 33.1: (Recitativo, c; B,bc; A,bc; S,bc) La Senna, La Virtù, L'Età dell'Oro, Ma giunti eccone innante 34.1: Allegro (Aria, si bem. maggiore, 3/4; S,bc,vl1,vl2,vla) L'Età dell'Oro, Non fu mai più visto in soglio 35.1: (Recitativo, c; B,bc,vl1,vl2,vla; A,bc,vl1,vl2,vla) La Senna, L'Età dell'Oro, Io primo offro i miei voti 36.1: Allegro (Aria, si bem. maggiore, 3/4; S,A,T,B,bc,vl1,vl2,vla) Coro: L'Età dell'Oro, La Virtù, La Senna, Il destino, la sorte e il fato |
Is part of | Cantate Tomo I (record n. 2687) |
Poetical text transcription | [Parte prima] [Coro] Della Senna in su le sponde, Fuor dell’onde, o Ninfe, uscite E festanti qui venite Fra di noi liete a goder. Se fra vostre illustri arene Sì ripiene di diletto Sol v’ha pace il bel ricetto Qui è la reggia del piacer. [L’Età dell’oro] Io che raminga errante il piè movea Sol per spiagge deserte, Per erti colli e solitari lidi, Di mia cara innocenza e bel riposo La perdita fatal piangendo ognora, Ecco alfin pur ritrovo Dopo tanto soffrir, miserie e pene La perduta mia pace in queste arene. Se qui pace talor vo cercando L’usignuol che sen vola cantando Ferma il volo e riponde anch’ei pace. Ma se altrove la pace richiamo Dentro il nido o pur sopra il ramo L’usignuol m’ascolta ma tace. Se qui pace talor vo cercando... [La Virtù] Anch’io raminga errando Perché trovai su questi lidi impressa (Più ch’in altri non vidi) L’immagin mia, lasciando D’altronde ricercar più bel ricetto, Quivi arrestando il piede Pomposa alzai degl’onor miei la sede. In quest’onde che feconde Son di glorie più che d’acque Nobil stanza io elessi ancor. Qui sol provo, qui sol trovo, Le delizie mie più care, Il più bel del mio splendor. In quest’onde che feconde... [La Senna] Illustri amiche, o quanto Col mio tenero amor lieto v’abbraccio E raddoppiando amplessi al sen vi stringo: Già che sotto il mio ciel sempre provaste Lieta stanza, dolc’esca, aer sereno, Seguasi il bel costume, Se della Senna in sul famoso lido Sempre avrete di glorie il nobil nido. Qui nel profondo Del cupo fondo Di questo ondoso Mio nido algoso Per noi le ninfe Son tutte amor. E uscendo fuori Dai dolci umori Spesso cantando Van celebrando Del vostro nome L’alto splendor. Qui nel profondo... [L’Età dell’Oro] Sì sì già che tu brami Ch’in queste sponde ad albergar prosiegua, Quivi mi rimarrò perfin ch’il sole Cinto di raggio lucido e giocondo Feconderà con sua virtude il mondo. [La Virtù] Ed io che l’orme tue sieguo fedele Già che per mia compagna il Ciel t’elesse, Qui avrò le piante eternamente impresse. [L’Età dell’Oro, La Virtù] Godrem fra noi la pace Che tanto io bramo ognor, E il ben che tanto piace Avrem del nostro amor. Dell’innocenza cara Godrà contento il cor, Né più di sorte avara Soffrir dovrà il rigor. Godrem fra noi la pace... [La Senna] Tutto muor, tutto manca; Ma da’ bei fregi tuoi eterno è il lume. [L’Età dell’Oro] È ver, ma pur del mio Era già estinto il raggio Se tu no’l raccendevi. [La Virtù] E il mio valore, Se qui non s’arrivava In vil letargo affatto sen giacea, E sol s’udia per qualche nero speco Solinga rimbombarne afflitta un’eco. Vaga perla benché sia Dell’aurora bianca figlia, Chiusa in sen d’una conchiglia Suo candor mostrar non sa. Così ancor se non si scopre La virtà con nobil opre Non ha vanto il suo valore Resta inutile beltà. Vaga perla benché sia... [Dubbia l’alma benché sia Ed incerta del suo fato La consola il labbro amato E al timor ceder non sa. La tua fé, la tua bell’alma, La virtù che in te risplende, Dalla tema mi difende E la speme nascer fa. Dubbia l’alma benché sia...] [L’Età dell’Oro] Tal di me parlo ancora: Donde saria l’immagin mia Sì rediviva al mondo Se il sol di questo ciel con la possanza Del suo real splendor non mi rendea Ciò che da tanti secoli Colma d’amaro duol mesta piangea? Al mio seno il pargoletto Quivi almen con labbra intatte Sol di latte io ciberò. E con spirto sol sincero, Non con torbido pensiero, Solo in pace il nutrirò. Al mio seno il pargoletto... [La Virtù] Della ferrea stagion l’acuta asprezza Ove dell’aurea età s’alza il trofeo Più temer non si può. [L’Età dell’Oro] Già che virtude ancor In sì nobil terren meco s’annida, Sempre in più bel soggiorno Godremo aura soave e lieto giorno. Qui per darci amabil pace Sempre chiaro il sol riluce, E con iride festante Ne l’addita in varia luce. [La Virtù] Per goder l’antica pace Questo ciel m’è scorta e duce, E qui l’Iride cangiante Me’l predice in varia luce. [La Senna] Ma rimirate, amiche, Lo stuol de’ bianchi cigni, Delle mie rive abitator famosi, Ch’intorno a noi sen van volando. O come Cercan con dotto stile in dolci canti Alzar sul ciel di vostre glorie i vanti. L’alta lor gloria immortale Su la nube innalza il volo E temer non sa tempesta. Anzi tanto in alto sale Ch’offuscando i rai del sole In suo cambio ella poi resta. L’alta lor gloria immortale... [L’Età dell’Oro] O di qual melodia non anch’intesa Questi canori cigni empion le sfere Col canto lor. [La Virtù] Con lor soavi accenti Rendono immoti infin nell’aria i venti. [La Senna] Ma qui assise anch’un poco S’attendon l’altre schiere Di boscareccie dée, silvestri numi Dalle selve vicine, acciò d’intorno S’oda fra liete danze, Cinto di verde allor le bionde chiome, Dell’aurea età sempre famoso il nome. [La Senna] Di queste selve Venice, o Numi; [L’Età dell’Oro] Correte, o Naiadi, Da vostri fiumi; [La Virtù] Scende, Oreadi, Dagl’alti monti. [Coro] E voi, Napée, Lasciate i fonti E qui venite Liete a goder/danzar. [La Senna] Irsuti Satiri, Saltate celeri; [L’Età dell’Oro] Correte rapidi, Fauni con naccheri; [La Virtù] Perché si celebri Il nostro giubilo. Su, non ritardisi, Correte, correte, Ch’ognun v’attende Per festeggiar. Di queste selve... [Parte Seconda] [La Senna] Ma già ch’unito in schiera Veggo un drappel sì vago, il primo oggetto Siasi il girne colà dove risiede In ricco soglio assiso L’astro maggior che della Gallia è il lume. Ivi giunti, l’omaggio Di nostra fé se gli rinnovi. O come Dal suo giovin sembiante uscir si vede Scintillante quel raggio Ch’a null’altro secondo Umilia il mare e fa tremare il mondo. Pietà, dolcezza Fanno il suo volto; Virtù, grandezza Fanno il suo cor. Del bel pensiero Giustizia è duce, Che del suo imepro Fassi splendor. Pietà, dolcezza... [L’Età dell’Oro] Non si ritardi. A veder quel si corra La di cui sacra fronte Cinge di più corone alto diadema; E con offrirle il nostro umil servaggio Fé se gli giuri in replicato omaggio. [La Virtù] S’inoltri il passo. Ecco colà già veggo Il bel ricco edificio ove risiede Sopra l’eccelso soglio. O qual tramanda Quel real tetto ancora Un tal nobil splendor ch’in vano oggetto Sveglia tema ed amor, gioia e rispetto. Stelle, con vostra pace Di quel vostro splendor non son più amante. Con più lucente face Oscura il bel candor il gran regnante. Stelle, con vostra pace... [La Senna] Vedrete in quest’eroe Che Gallia regge e tutto il mondo onora Meraviglie non mai più viste ancora. [L’Età dell’Oro] Senza giammai vederle Le sanno ancor de’ più remoti lidi L’incognite contrade Se il sol ch’il ciel per ogni intorno ei gira Le narra altrui perché qui sol le mira. [La Virtù] Quindi ogni dotto inchiostro Di strani portenti ognor favella E un picciol orbe un sì bel suolo appella. [L’Età dell’Oro, La Virtù] Io qui provo sì caro diletto / Qui nel seno ho sì tenero affetto Che mi fa per dolcezza languir. / Che mi fa per contento languir. L’alta gioia sì cara ch’ho in petto / La dolcezza che m’entra nel petto È piacer e pur sembra martir. / L’è un godere che sembra morir. Io qui provo sì caro diletto... / Qui nel seno ho sì tenero affetto... [L’Età dell’Oro] Quanto felici siete, O spiagge avventurose, o spiagge apriche. Se rivedervi lice Mercé del vostro nume Nel bel volto terreno unite assieme D’ogni virtute il più trascelto sceme. Giace languente, Sen sta piangente, Fra rie ritorte Vinta la sorte Dinnanzi il trono Del mio gran re. E sospirando Si va lagnando Ch’il sol valore D’un sì gran core Prigion lo fe’. Giace languente... [La Virtù] Quanto felici siete, O spiagge avventurose, o spiagge apriche. Se rivedervi lice Mercé del vostro nume Nel bel volto terremo unite assieme D’ogni virtute il più trascelto sceme. Così sol nell’aurora Allor ch’il cielo indora Spiegan la lor beltà vezzosi i fiori. E il sol così vedrai Con suoi lucenti rai Fra gl’astri comparir pien di splendori. Così sol nell’aurora... [La Senna] Ma giunti eccone innante Dov’ei spirando e maestate e amore Luminoso risplende. [La Virtù] O come assieme Nel giovanil sembiante unisce a gara Bellezza e maestade. [L’Età dell’Oro] A simil vista Sento un soave affetto Di tenero piacer colmarmi il petto. Non fu mai più visto in soglio Né pietà più maestosa Nè più nobil maestà. Tal non fu nel Campidoglio, Tal non l’ebbe il Greco impero, Né l’egual più si vedrà. Non fu mai più visto in soglio... [La Senna] Io primo offro i miei voti Indi se- [L’Età dell’Oro] -cella Per tributarti ognora L’aurea etade vedrai, E già ch’in te la speme Riposta è di mia pace io qui per sempre Vita trarrò tranquillo, onde il mio nome Viva ne’ figli tuoi, viva fintanto Che dura il mondo, e non vi sia ch’il tolga S’ei nel Caos primier pria non si sciolga. [Coro] Il destino, la sorte e il fato Prenda leggi dal tuo cor. Sii tu sempre in pace amato Ed in guerra paventato Per amor, per maestà, Per giustizia e per valor. Il destino, la sorte e il fato... | Web resources | Internet culturale: digitalizzazione completa | Country | Italy | Language | Italian |
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