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Record number 2691

Bibliographic levelConstituent unit
Document typeHandwritten music
DateUncertain date, 1726-1731
ComposerVivaldi, Antonio (1678-1741)
LyricistMetastasio, Pietro (1698-1782)
CopyistVivaldi, Giovanni Battista (1655-1736)
TitleCantata / Del Sig. D. Ant.o Vivaldi
Musical presentationFull score
Publication[s.l.] : copia, [1726-1731]
Physical description1 partitura ; cc. 10-13. Watermark: not registered.
NotesI versi "Gelido in ogni vena / Scorrer mi sento il sangue" del primo recitativo sono tratti dall’aria di Cosroe in Siroe, re di Persia (III,5) di Pietro Metastasio. Il copista è lo Scriba 4 (probabilmente Giovanni Battista Vivaldi). A c. 13r indicazione "Finis"; la c. 13v non è notata.
Uniform titleAmor hai vinto, hai vinto: ecco il mio seno. Cantata
Medium of performance1V,1str: S,bc
Bibliographic repertoriesFragalà-Colturato 1987: p. 154
Ryom 1973: p. 67
Ryom 1974a: RV 651
BibliographyDunham 1969
Everett 1990
Folena 1982
Talbot 2006c: pp. 138-139
Timms 1982
Degrada 1988a
Analytical description1.1: (Recitativo, c; S,bc)
Amor hai vinto, hai vinto. Ecco il mio seno
2.1: Largo (Aria, do minore, c; S,bc)
Passo di pena in pena
3.1: (Recitativo, c; S,bc)
In qual strano e confuso
4.1: Andante (Aria, la minore, c; S,bc)
Se a me rivolge il ciglio
Is part ofCantate Tomo I (record n. 2687)
Poetical text transcriptionAmor hai vinto, hai vinto. Ecco il mio seno
Da tuo bel stral trafitto. Or chi sostiene
L’alma mia dal dolore abbandonata?
Gelido in ogni vena
Scorrer mi sento il sangue,
E sol mi serba in vita affanni e pene.
Mi palmita nel seno
Con nuove scosse il core.
Clori crudel e quanto
Ha da durar quest’aspro tuo rigore?

Passo di pena in pena
Come la navicella
Ch’in questa e in quell’altr’onda urtando và.
Il ciel tuona e balena,
Il mar tutt’è in tempesta,
Porto non vede o sponda,
Dove approdar non sà.
Passo di pena in pena...

In qual strano e confuso
Vortice di pensieri
La mia mente s’aggira?
Or’è in calma, or s’adira,
E dove ancor si fermi non risolve.
Or in sasso, or in polve
Vorria cangiarsi. Oh Dio! Ma di che mai,
Ma di che ti quereli
Cor incredulo, infido,
Di che ti lagni, ahimè? Forse non sai
Che nel seno di Clori hai porto, hai lido?

Se a me rivolge il ciglio
L’amato mio tesoro
Non sento più martoro
Ma torno a respirar.
Non teme più periglio,
Non sente affanno e pena,
L’alma si rasserena
Come la calma in mar.
Se a me rivolge il ciglio...
Web resources Internet culturale: digitalizzazione completa
CountryItaly
LanguageItalian
ShelfmarkI-Tn - Torino - Biblioteca Nazionale Universitaria, sezione musicale
Collection Foà - Foà 27(3)

   Record by Giulia Giovani