Scheda n. 2496

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1726-1727

Titolo

Cantata. à Voce Sola con Istromenti / Del Sig:r zani Fran:co Brusa.

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Brusa, Giovanni Francesco (prima metà XVIII sec.)
autore del testo per musica: Zeno, Apostolo (1668-1750)
autore del testo per musica: Pariati, Pietro (1665-1733)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1726-1727]

Descrizione fisica

1 partitura (c. 79r-92v) ; 245x320 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Tit. dal frontespizio a c. 79r; cartulazione prob. coeva; le arie "Qual incauto cacciatore" e "Che bel morire" sono concordanti con le arie di Odenato ne L’amore eroico (I,9; III,6), dramma per musica di Giovanni Francesco Brusa, su testo di Apostolo Zeno e Pietro Pariati dato a Venezia nel 1725.

Titolo uniforme

Organico

Soprano, 2 violini, viola e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
S, Però che scende in petto
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2.1: (aria, mi minore, 2/4)
S, Qual incauto cacciatore
3.1: (recitativo, c)
S, Io ti conosco a prova
4.1: (aria, do minore, 3/4)
S, Che bel morire

Trascrizione del testo poetico

Però che scende in petto
Col riso in bocca e col piacer d’appresso
Folli crediamo spesso
Che dolce sempre si dimostri amore;
L’iniquo traditore
Ei prende con inganno
E di mite signor divien tiranno.
Sta tutto umil da pria,
Quasi si dà per vinto
E del desir vien preda
Finch’egli scorga in suo poter condotte,
E ragione e virtude
Ma poi che ne siam privi
Scopre la faccia e il predator delude.

Qual incauto cacciatore
Che la fiera al varco attende
Se piagata al suol la stende
Col pensier sua preda la fa.
Quando poi la man vi stende
O lo morde se lo prende
O veloce alla fuga si dà.

Io ti conosco a prova
Amor bugiardo e finto
Poiché gran tempo mi traesti avvinto,
Dietro al carro fatal dove conduci
Del valido tuo stral come trofei
In un, confusi e misti, uomini e Dei;
Ma ripigliata la ragion antica
Mi trassi alfine dal crudel servaggio
Ed or che l’aspro vergognoso laccio
Non più al disciolto piede il passo affrena
A ragione e a virtude appendo in voto
I rotti avanzi della mia catena.

Che bel morire
S’io morirò
Senza languire
Da te piagato.
Più bella morte
Darmi non può
Per farmi forte
La gloria e il fato.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-MEIr - Meiningen - Staatliche Museen, Abteilung Musikgeschichte, Max-Reger-Archiv
collocazione Ed. 82b.9

Scheda a cura di Giacomo Sciommeri
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